• deva la soluzione del problema della poca terra e dei troppi contadini, ma proprio questo, di accelerare cioè la decomposizione degli aspetti più vistosi e anacronistici del << blocco agrario >>. Forse non è inesatto dire che oggi le destre, più che nelle campagne, possono conservare alcune posizioni elettorali nelle città maggiori, specialmente in quelle di cui esse detengono o hanno detenuto l'amministrazione e dove i sistemi amministrativi di cui .i-\chille Lauro è stato suprema espressione garantiscono tuttora ad esse il controllo di molte torbide zone di affari e di notevoli strati popolari, legati da una rete di corruzio~e minuta e degradante, ma non ·per ciò meno efficace. Ma anche queste delle città sono posizioni elettorali ora decrescenti, ora vacillanti, comunque non potenziabili. V ero è anche che, nelle città come nelle campagne, .le clientele non sono più un fenomeno dominante. I grandi nomi contano sempre meno nel polarizzare suffragi su questa o quella lista~ perchè i grandi partiti si sono organizzati con tecniche più moderne e sono essi ormai ad 'attrarre i voti, con i loro simbo_li,i loro <<apparati», la loro politica organizzativa. Ii margine tra forze organizzate e forze non organizzate del coflpo elettorale meridionale avanza a favore delle prime; e le destre sono certamente il settore politico più danneggiato da questo fenomeno. D'altra parte, le amministrazioni di destra instaurate nel 1952 hanno retto male alla prova .. Più di una è andata disciolta o è vissuta in uno stato di crisi latente per dissoluzione della maggioranza in seguito alle fiere lotte intestine accesesi in questi ultimi anni intorno agli assessorati. i\ltre si sono discreditate molto per la loro palese insufficienza o per i loro inqualificabili metodi di politica amministrativa. Molte (e fra queste le due più importanti: quelle di Napoli e di Bari) sono condannate a sicura fine dalla modificazione i11senso proporzionale della legge elettorale. Poche, insomma, resisteranno alla prova delle urne. * * * Tutt'altro quadro presenta, invece, lo schieramento di sinistra, tuttora accentrato nel Sud intorno ai comunisti. Le elezioni siciliane del '55 fecero intravvedere la eventualità, all'interno di esso, di un ridimensionamento dei rapporti di forza tra comunisti e socialisti, il cui significato politico, ove venisse in qualche misura confermato nella prossima e più larga consultazione, non sarebbe certo equivocabile, 1 poichè indicherebbe null'altro che [11] Bibloteca Gino Bianco
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