zione di una strada da evitare; ma è 3Ssai difficile che sia utile, da un punto di vista positivo, come indicazione di una strada da seguire, il leggere quel Marx << giovane» in la chiave esistenziale, e rivendicarlo. In sostanza sembra che il movimento dialettico così come lo immagina Merleau-Ponty sia ancora tutto naturalistico: v'è nelle A ventures de la dialectique un punto illuminante, ed è dove l'autore afferma che lo scarto tra storiarealtà e storia-sapere (o, per esprimersi con terminologia più matura, tra res gestae e historia rerum gestarum) è ridotto ad un <<andirivieni»! Qui si rivela l'incapacità di pensare nient'altro che il nesso dialettico di azione e verità, di fondare una filosofia della libertà. La controprova si ha nell'ateggiamento pratico che Merleau-Ponty deduce da quello teorico e che, come si è visto, egli definisce <<a-comunismo». V'è qualcosa di volutamente ambiguo nella formula; ed è legittimo chiedersi da che cosa nasca tale ambiguità se non dall'incapacità a signoreggiare quello che Meinecke ha chiamato il <<misterioso fiume della storia », l'incapacità a pensare logicamente lo scarto tra storia-realtà e storia-sapere. Ma comunque ciò sia, non sembra che si possa sfuggire ad un'assai semplice alternativa: o questo a-comunismo si vuole come una formula puramente negativa e provvisoria, ed allora non c'è da attendere le ulteriori determinazioni del pensiero che l'ha ispirata. Ovvero si vuole come una formula positiva: ed allora essa non pone problemi filosofi.ci, ma politici contingenti, in Italia, in Francia, o altrove. In questo caso, bisogna evitare di confondere la mediazione di una forza politica con la mediazione della storia: per esercitare quest'altra occorre che !'a-comunismo aspetti che calino le tenebre, perchè è solo col loro favore che l'uccello di Minerva spicca il suo volo. Quella di Merleau-Ponty può parere un'avventura intellettuale isolata o co1n unque fermamente radicata all'humus della cultura francese di questo dopoguerra. Ma in verità quanto a-comunismo a parole e favoreggiamento dei fatti di una certa politica comunista non vie• ne anche in Italia da questo atteggiamento intellettuale. Dall'atteggiamento, cioè, di chi vuol confondersi con la storia e pretende di scriverla nel momento stesso in cui la fa, di chi pretende .di offrire la mediazi0ne di una forza politica persuaso che questa è la mediazione stessa della storia, di chi vuol essere parte e pretende insieme di star al di sopra delle parti. È il vizio storicistico degli anti-storicisti. VITTORIO de CAPRARIIS .. [106] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==