Nord e Sud - anno III - n. 18 - maggio 1956

politico e sociale. E infatti Simone de Beauvoir, assun1endo nei Temps Modernes le difese di Sartre, ha procurato di dimostrare che la dottrina che Merleau-Ponty attribuiva a quest'ultimo era in realtà uno << pseudosartrismo » che mal nascondeva, in un ricamo di citazioni fatte ad arte, il nocciolo della filosofia che l'autore delle Aventures de la dialectique avrebbe professata fino a ieri. Ma in verità la cosa più interessante non è certo la << querelle » tra gli ortodossi e gli eretici della chiesa dei Temps Modernes; è piuttosto la ragione dell'eresia di Merleau-Ponty, la ragione, cioè, del suo revisionismo filosofico e del suo distacco dalle posizioni politiche di impegno filocomunista che caratterizzano il gruppo dei sartriani. Il dissenso di Camus da Sartre fu innanzi tutto politico e nacque dalla polemica sull' << ubivers concentrattionnaire » nell'Unione Sovietic~; quello di Merleau-Ponty è stato filosofico e politico insieme, e come tale dà ragione della crisi di una determinata posizione intellettuale assai meglio del1' altro. Il Merleau-Ponty di Humanisme et Terreur concludeva ad una posizione di attesa filomarxista, ad una posizione, cioè, che dava al marxismo e alla sua incarnazione secolare una sorta di pregiudizio favorevole: chi assumeva un tale atteggiamento non s'impegnava nè nel campo dei comunisti nè in quello degli anticomunisti, ma affermava semplicemente la necessità di guardare con si1npatia e speranza ad orientare. V'era un grave equivoco politico al fondo di ciò: poichè si supponeva che esistesse nella situazione internazionale un certo equilibrio, non solo obbligato ma voluto, che vi fosse quella che si è poi chiamata la disposizione alla coesistenza. Ma la coesistenza non esiste nei fatti quando uno dei partners comprende l'altro senza esserne ripagato con uguale moneta, quando una delle parti nega l'altra in pensiero o la fa negare dalla storia avvenire, che essa configura secondo la sua propria ideologia. E in effetti Merleau-Ponty, per giustificare il passaggio dalla fase di attesa benevola a quella attuale che egli definisce di << a-comunismo », ha scritto che fu la guerra di Corea a mutare nella sostanza la situazione precedente e a rompere lo stato di coesistenza. Tra il 1945 e il 1950 qualcosa era pur accaduto in Polonia, in Cecoslovacchia, a Berlino ... Pure fu necessaria a quel che sembra l'aggressione della Corea del Sud da parte dell'esercito nord-coreano per dis-- suggellare gli occhi del filosofo: franca- . ' mente su questo punto non s1 puo non dar ragione a chi ha osservato che Merleau-Ponty confonde il tempo che gli è stato necessario per comprendere la congiuntura storica con un mutamento delle condizioni di fatto. Ma in H umanisme et T erreur v'era altresì, fatto ancor più importante, un grave. equivoco ideologico, v'era il ricono6cimento della coincidenza della logica marxista con il ritmo genuino della storia. I processi, le epurazioni, le violenze, i massacri, i campi di concentramento potevano magari anche apparire come il male ad una considerazione superficiale; ma essi erano forse necessari perchè connaturati alla logica della storia prima ancora che a quella della costruzione del socialismo. Qui si svela il perchè del << pregiudizio favorevole » ri-- serbato all'Unione Sovietica, ma insieme perchè da un siffatto atteggiamento non [103] Bibloteca Gino Bianco

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