Nord e Sud - anno III - n. 17 - aprile 1956

cioso. Per questo la convinzione che il compito di « conquistare le masse >> non implichi, almeno per molto tempo, « nè asservimento di noi ad esse, ' . . . ' . . . nè d'esse a noi» (24 ), p·uo parere una romantica 1ngenu1ta t1p1camente az10nistica. Ma se è vero che i grossi partiti modèrni -hànno bisognOdlUilaTòro macchina e struttura, non è men ver.o che troppo spesso essi ci offrono lo spettacolo di un avvilente intruppamento di uomini, non necessario e non naturale; e contro di esso s'appuntava, e conserva il suo valore, la liberale protesta di Omodeo. Osserviamo ancora, per inciso, che se un compito il P. d'A. riuscì a svolgere, esso fu proprio dovuto a romanticismi del genere; e che !'.avversione per un simile tipo di organizzazione può anche accompagnarsi ad una capacità e serietà di lavoro, quali ebbe proprio Omodeo: dove gli uomini della sua tempra fossero stati numerosi nelle forze di democrazia laica, non sappiamo se queste si sarebbero ridotte all'attuale stato di debolezza e dispersione. Creare e stimolare una opinione pubblica qt1;alificata era il rimedio che Omodeo proponeva contro questo qualunquismo diffuso, che egli intuiva già - tra gli entusiasmi di quei primi mesi - come il malanno centrale della società italiana, come i1 risorgere in nuove condizioni, e pertanto in nuove forme, di una inveterata magagna; e gli era altresì chiaro il nesso tra questa opinione qualificata e le classi medie, sole capaci di esprimere « quella élite... che ha coscienza dello stato senza speculare sullo stato». È questo ver~mente il fulcro del pensiero politico di Omodeo. La concezione dei ceti medi come categorie culturali piuttosto che economiche - costituenti, come scriveva benissimo Pepe, non una classe, o uno stato d'animo piccolo-borghese, ma « una educazione, una tradizione, l1na funzione mediatrice>> (25 ) - non fu una scoperta di Omodeo; ma, in lui, si arricchiva di una più concre~a problematica, e da p.osizione teoretica, sia pure di teoretica storicistica, si faceva precisa indicazione politica. Tra questa e qualsiasi forma di classimo, quella socialistica compresa, è un irriducibile ~bisso. Chi ha saltato quell'abisso ed è. passato sull'altra sponda non ( 24 ) I, p. 128. ( 25 ) Ad A.O., p. L. [96] il Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==