Nord e Sud - anno III - n. 17 - aprile 1956

Si tratta ovviamente di scarti non grandi, che nel contesto del discorso quasi scompaiono e diventano signifie;ativi solo alla luce di quel che poi è seguito: ma appunto per quello che poi è accaduto ci è pars,o opportuno notarli. Anzi pensiamo che sarebbe interessante analizzare particolareggiatamente e a fondo le vedute espresse ,a volta a volta, da Pepe o da altri collaboratori dell'Acropoli come Russo, Flora e Saitta, che, al par di lui, sono decisamente poi p·assati alla cosiddetta sinistra, o sono andati sempre più pencolando verso di ess·a. E, in genere, un discorso su quest;a << sinistra crociana » prima o poi bisognerebbe affrontarlo in pieno, non perchè si voglia esagerare il valore di questa seconda trahison des clercs; ma perchè pure una tale dislocazione di uomini in buona fede e che hanno, o ebbero, un notevole v;alore culturale, grava con un suo peso sui presenti malanni della nostra società politica. Ma d'altronde non più di questi accenni riteniamo di poter dedicare all'argomento, nella economia della presente cr,onaca d'una rivista, in cui le collaborazioni non ebbero grande risalto e non conservano molto significato. Anzi non li avremmo neppure fatti se non fosse per questo: che i citati collaboratori potrebbero con qualche apparenza, appunto in virtù di quella p~rtecip1 azione, rivendicare a sè, almeno tendenzialmente, il pensiero politico di Omodeo. Noi non amiamo fare, nonchè la storia, neanche la cronaca e la critica politica coi futuribili; non presumiamo pertanto di sapere come Omodeo si sarebbe poi comportato, anche se l'energia morale e intellettuale che gli fu propria non lascia supporre vistose défaillances nel tratto di un de.. cennio; ma quando pure fossimo per assurd,o certi che oggi Omodeo sta• rebbe al loro fianco, non cesseremmo per questo di attingere al suo pensiero di allora. Nulla del resto può tanto convincere delle nostre buone ragioni il lettore, quanto l'aggiungere, a quel che sopra si è detto sulla impostazione politica generale dell'Acropoli, l'esame di un nucleo fondamentale di problemi concreti intorno a cui la mente di Omodeo si travagliò di più e con migliori frutti. * * * << Dopo il ventennio è cosa assurda risvegliare nel Paese la coscienza e la vita politica: pare che il fascismo ne abbia corroso la sostanza. L'aspetto negativo, quello del politicantismo, della caccia a posti ed onori, dei fini loschi mascherati da solenni parole, di qualcosa di affine all'associaiione a [92] Bibloteca Gino Bianco

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