Pepe abbo11davano le notazioni acute, ma abbondav,a altresì un dottrinarismo in cui il fatto stessoda giudicare veniva a perdere la sua consistenza e la sua forma. Capisaldi di questo dottrinarismo di Pepe sono la quasi identificazione di liberalismo e socialismo e l'odio teologico contro la Democrazia Cristiana. Abbiamo visto Omodeo accettare certi particolari contenuti storici dell'azione socialistica, ma rigettarne nettamente sia la matrice ideologica, sia l'indirizzo complessivo dell'azione stessa, eccezion fatta per le correnti o i partiti in cui l'esigenza democratica si accentuasse fino a prevalere; sintesi sul piano storico poteva avvenire per lui tra quei contenuti appunto - detti vagamente giustizia - ed altri contenuti particolari della libertà: non già tra l'ispirazione liberale e quella socialistica. Pepe invece scrive testualmente così: <<••• oltre la tolleranza, oltre l'immanenza, oltre la libertà individuale, c'era un altro bene da conquistare nella espansione sempre più audace dello spirito di libertà: il bene della Patria una, libera, indipendente. Raggiunto questo bene ... è esaurito il liberalismo? No, se la libertà è capace di infinite espansioni. E difatti il liberalismo ritrova il suo originale afflato etico, rivoluzionario, quindi religioso, nella soluzione del problema sociale: il liberalismo si fa socialismo. Sussistono staccati i partiti liberale e socialista così come, nel periodo delle indipendenze, erano sussistiti i partiti concervatore e liberale; ma l'avvenire del liberalismo è solo nella sua espansione a socialismo, così come l'avvenire del socialismo è nel suo concretizzarsi a liberalismo » (13). Nè Omodeo, con tutte le sue fiere diffidenze verso la Democrazia Cristiana, avrebbe mai sottoscritto l'interessato giudizio di Togliatti, per cui essa era il partito nella cui azione sembrava mancare di più la spiritualità: , giudizio cui Pepe dà invece una patente di << giusta critica >> ( 14 ). E poichè negli scritti di Pepe ricorre assai sovente ia parola patria (nè per nulla gli ideaili di Omodeo gli sembrava che potessero riassumersi nel « binomio patria e libertà» (15 ) ), bisogna anche ricordare un ,altro suo giudizio: che l'ultima guerra aveva << distrutto il mito dell'apatriottismo dei proletari» ( 16 ). ( 13 ) I, p. 541. (~ 4 ) II, p. 97. Ed era il tempo dell'U.Q.: I De Gasperi e i Dossetti con minore spiritualità dei Giannini e dei Russo Perez ! ( 15 ) Ad A.O., p. XLVII. ( 16 ) J, p, 54 2. [91] Bibloteca Gino Bianco
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