' DIECI ANNI DI CULTURA IN ITALIA La critica politica di Francesco Compagna ' 1 Ci ritrovammo, nel 1943a Napoli, nel 1944 a Roma e nel 1945 a Mi- , lano, ancora una volta di fronte al problema della s~mpa, della sua inso- . stituibile funzione, del rinnovamento dei suoi criteri informatori e dei suoi quadri. La stampa italiana era appena uscita da un lungo periodo di umiliazione e di asservimento; e i quadri del nostro giornalismo avevano della libertà di stampa solo un lontano ricordo; o neanc.he quello, se si pensa alla generazione che aveva meno di 20 anni all'avvento del regime e quasi 40 anni alla data della Liberazione. Man mano che questa si estendeva ad altre regioni del paese, dal Sud al Centro e infine al Nord, risorgeva fiorente la stampa di partito, e si diffondeva: una traccia di sè l'hanno lasciata Il Risorgimento Liberale soprattutto, e L'Avanti! di Roma del 1944-45; si dovrà ricordare anche L'Italia Libera del Partito d'Azione per la ricchezza delle collaborazioni; ma più di essa lascerà una traccia molto signifìcativ,ala sua legittima erede di qualche anno dop<?,del '47-'48, L'Italia Socialista di Garosci. Non era difficile immaginare però che la stampa di partito sarebbe stata presto ricondotta a più ristrette dimensioni (non così ristrette, comunque, come quelle cui poi, a parte l'Unità, si è purtroppo effettivamente ridotta) sia di pubblico sia di quadri. Nè era difficile prevedere che il « f.oglio di notizie », il giornale << indipendente >> al servizio del pubblico, con un suo indirizzo ma non con una sua etichetta, avrebbe presto potuto riprendere il suo posto, sia sul mercato dove si reclutano i collaboratori, sia su quello dove si conquistano i lettori. Grave danno derivò e al « foglio di partito >> e al << foglio di notizie >> dal non aver posto proprio allora i problemi che l'esperienza politica e pubblicistica suggerivano: ma forse di esperienza ce n'era troppo poca in gir.o dui:ante quegli anni. E così fu [7] Bibloteca Gino Bianco
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