l'istanza crociana, come vicever~a non faceva il Partito Liberale (6 ), egli credeva che il Partito d'Azione avrebbe potuto « ritrovare se stesso», senza porsi nella infelice condizione del << partito che preesiste al programma», e senza giungere all'assurdo di un congresso come quello di Cosenza, che per poco non si era trasf orinato « in un concilio di teologi >>. Ma proprio dal concetto crociano della religione della libertà Omodeo deduceva la necessità d'una azione intesa ad instaurare le esigenze storiche raccolte e indicate sotto il nome di giustizia; chè l'affiato liberale, proprio perchè pathos e ethos, gli appariva espansivo e dinamico, << metodo perenne per la creazione di un mondo nuovo». È il concetto della libertà libera- • trice: « La .realizzazione della libertà è indipendente da ogni contenuto economico, liberalistico o marxistico. Non è godimento di un bene accumulato, ma missione: libertà coincide con l'espansione della libertà, con la liberazioni di chi o per violenza esterna o per interna debolezza non può fruirne. La libertà si regge solo espandendo la comunità dei liberi. Si oltrepassa il ' limite che Giuseppe Mazzini rinfacciava al liberalismo del suo secolo, il quale si ricapitolava nella formula: libertà per chi la possiede; si oltrepassano tutti i quietismi conservatori. La libertà per sussistere dev'essere "libertà liberatrice". Il radicalismo rigenerativo a cui gli avversari del fascismo aspiravano si compie in virtù d'un unico principio, che non ha bisogno di reduplicarsi in un secondo principio, cl1e sarebbe cosa contraddittoria. La liberazione diviene essa stessa generatrice di giustizia, metodo per affrontare i problemi della vita, e assume volta per volta concretezza pro.grammatica. » La monarchia e il monopolio gli apparivano come i primi ostacoli da eliminare e i primi bersagli d'un concreto programma liberale: quella, perchè rappresentava, con la sua falsa costituzionalità, una << menzogna corruttrice >>; questo, perchè pone in poche mani la potenza economica di un paese e soprattutto perchè dà « funzione politica a ceti plutocratici, completamente inetti ai concetti politici >>. Anche nel mirare alla « redenzione delle moltitudini», al risveglio delle forze latenti, ad una maggiore omogeneità nel corpo sociale, con più lievi e più sopportabili distacchi econo-- ( 6 ) A proposito del P.L.I., cfr. anche l'eloquentissimo « Il così detto partito liberaie e la crisi di novembre» dove, pur attraverso esagerazioni passionali, esatte sono le valutazioni delle responsabilità di quel partito e la previsione delle conseguenze della crisi sugli stessi che l'avevano provocata. [83] Bibloteca Gino Bianco
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