Nord e Sud - anno III - n. 17 - aprile 1956

può ben tentar di competere - bensì anche <<integrativo » od assolutame11te « autonomo », che assurdo sarebbe voler sostituire (42 ). A questo proposito ricordiamo che nel corso della XXVI Sessione della Commissione dei prodotti della F.A.Q., a suo tempo tenuta .in Roma, si esaminò, tra gli altri, il problema olivicolo: e si dichiarò esplicitamente che - stanti le non favorevoli prospettive future della domanda, sia a breve che a lungo termine - i paesi olivicoltori ,avrebbero dovuto abband,onare una agricoltura eccessivamente specializzata ad oliveti, se non avessero voluto incorrere in gravi crisi. È questo uno dei numerosi motivi che servono ad illustrare l'assurdità della pretesa di risolvere il problema economico del Mezzogiorno attr,averso lo sviluppo della sola agricoltura: se è pur vero che certe terre meridionali non potrebbero fornire altro che olive, bisogna convincersi dell'impossibilità di mantenere in vita culture che non saranno mai redditizie per i disgraziati agricoltori; e, quindi, della necessità di fornire a questi ultimi le chances per poter impiegare più proficuamente - ed umanamente - le proprie capacità lavorative. Sopratutto, non ci si lasci trascinare da certe predilezioni sentimentaloidi per il <<prodotto tradizionale»: dov'è da reprimere la frode e la sofisticazione, è giusto che esse siano represse ed anzi assai più severamente di quanto non si faccia oggi; ma accade talvolta che, dietro il paravento della lotta alle « sofisticazioni >>, si nasconda una vera e propria avversione al progresso tecnico: vano sarebbe l'intento di imporre al consumatore un prodotto che, per quanto di qualità merceologicamente migliore, non risponda più ai suoi gusti (43 ); e, quindi, si receda da quegli atteggiamenti di stolida ostilità nei riguardi della produzione dei <<rettificati», quasi che, in luogo d'essere attività complementare, fosse fonte primigenia di tutti i mali degli olii di pressione. E questo ~rgomento ci riconduce a quella esigenza di integrazione del diagramma produttivo dianzi espressa, e che però non abbiamo visto pren- ( 42 ) Tanto più che non è escluso un ulteriore insediamento di impianti per l'estra-- zione degli olii dai semi nel Mezzogiorno: già in Sicilia v'è stato un ampliamento di tali impianti per lo sfruttamento dei semi di cotone. ( 43 ) Così come al pane integrale si preferisce il pane bianco, al riso naturale il riso reso lucido e bianchissimo da procedimenti che pur gli sottraggono parzialmente il suo potere nutritivo, e così via. Agire in senso opposto sarebbe come pretendere che il consumatore tornasse alle scarpe su misura, abbandonando quelle fatte in serie, o disdegnasse le fibre artificiali per quelle naturali, ecc. [73] Bibloteca Gino Bianco

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