., fosse quello che è, e tutto ciò portasse meramente ad un tr,asferimento del reddito destinato a consumi voluttuarii verso il consumo dei beni di prima necessità - quali sono, appunto, i grassi, - si potrebbe pensare che il danno comunque sofferto dalla collettività sarebbe compensato dai vantaggi che ad essa deriverebbero, in un domani più o meno lontano, con i miglioramenti conseguiti nel settore oleario; viceversa, dato il livello del nostro reddito medio, si giungerebbe più probabilmente ad una generale richiesta di aumenti salariali, e, di conseguenza, ad un costo maggiore dei prodotti industriali destinati alla agricoltura, ivi compresa l'olivicoltura e industria connessa: con quale beneficio non sapremmo immaginare. Ma v'è poi un'altr,a osservazione da fare, in relazione a quanto scriveva il Montanari (41 ) a proposito del piano di sviluppo da lui esposto: << eccessiva fiducia dimostra il programma summenzionato sulla volontà operante in tutti gli olivicoltori d'Italia, quando siano allettati da cospicui aiuti da parte dello Stato per migliorare la fonte dei loro redditi >>.Ora noi ci chiediamo: è ragionevole supporre che degli olivicoltori, in condizioni non floride, e pur schizzinosi di fronte ai <<cospicuiaiuti>>dello Stato, dimostrerebbero maggiore spirito di iniziativa il giorno in cui si trovassero a godere di redditi maggiori senza ,aver fatto sforzo· alcuno a meritarseli? Ci sembr~ dunque opportuno quanto meno soprassedere per il momento ad una politica di sostegno dei prezzi (che comunque non dovrebbe aver mai nulla a che vedere con quella generalmente sollecitata): si metta prima alla prova la <<volontà operante>> degli interessati; si sperimenti la capacità d~lle grandi organizzazioni di categoria, sempre così pronte a reclamare difese e protezioni, a dar· vita ad ,associazioni vitali ed attive; si chiamino le Camere di commercio ~ svolgere un'opera di conciliazione tra gli interessi divergenti.· Notevoli possibilità di riduzione dei costi esistono: sono implicite nelle stesse deficienze del settore; ed aumentare la « remuneratività » dei prezzi comprimendo i costi rimane sempre la migliore tra le soluzioni. Non ci si impongano mire utopistiche, deteriormente utopistiche, qual'è la pretesa di << soddisfare l'intera domanqa nazionale di olii vegetali con l'olio d'olivo»: abbiamo già visto che, nei confronti di questo, gli olii di semi non hanno soltanto un ruolo di << succedanei » - ed è qui che l'industria olivicola ( 41) L'industrz·a meridionale, cit., p. 538. [72] Bibloteca Gino Bianco ..
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