ottenere, là, dove, come e quando lo si era desiderato, ma niente potrà dare la. prova della economicità e della reale efficienza delle soluzioni prescelte, e se degli errori saranno stati commessi si riveleranno troppo tardi per poter tornare indietro. E, a proposito di una differenziata politica del credito, ci sovviene una osservazione del Montanari: « qualor,a gli olivicoltori si organizzassero, molti dei nuovi oleifici da costruire potrebbero avere carattere sociale, con ge- ' stione collettiva. Ma, per ora,· questa possibilità è soltanto una vaga speranza! » (38 ). Già: si accenna sovente a questa <<nolontà >> - in particolare delle categorie agricole meridionali - nei confronti di quelle forme associative che nei paesi più progrediti hanno ,avuto tanta fortuna e tanto merito per il miglioramento delle agricolture; tanto sovente che difficilmente si potrebbe dire fin dove sia questione di <<nolontà >> soggettiva e sin dove di << nolontà » oggettiva, ossia determinata d,a fattori ambientali. Eppure, anche qui una politica creditizia e assistenziale discriminatrice, che subordinasse le sue prestazioni - o, quanto meno, prestazioni di particolare favore - alla costituzione in società cooper,ative degli olivicoltori, potrebbe " addurre a risultati non disdegnabili; potrebbe far meglio intendere ai recalcitranti che il miglioramento della loro situazione rimarrà anch'esso una « vaga speranza » fin tanto che essi non sapranno assoggettarsi a determinati • oneri. La richiesta più frequentemente conclamata, cui il Montanari accenna soltanto, è quella relativa ad una <<fermae decisa dif esictdel mercato >> del1'olio d'oliva di pressione. Una dizione che in genere sta a significare sostenimento dei prezzi ad un livello « remunerativo » per gli agricoltori, da perseguirsi mediante: a) l'istituzione degli ammassi; b) il contingentamento delle importazioni dei prodotti succedanei; c) la limitazione della concorrenza da parte dei prodotti succedanei nazionali (39 ). Non è certo questa la sede per addentrarsi nell'accesa polemica che da ( 36 ) L',:ndustria mer,:dionale, cit., i"bidem. ( 39 ) Sono anche le richieste avanzate a conclusione de: La struttura, cit., Cap. IX, passi·m, e all'inizio de: L'industria, cit., pp. 3-4. Particolarmente interessante l'esposizione del I volume, perchè rende esplicite queste richieste con logica rigorosa coerenza, senza quelle ipocrisie e quei gesuitismi che in genere son propr1 a chi, chiedendo una politica protezionista, vorrebbe dare ad intendere di essere un convinto liberista. [70] Bibloteca Gino Bianco
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