alle « sopraelevazioni » - eccettuati ovviamente i casi in cui si tratti di turar le falle nei muri - senza aver preventivamente rassodato le fondamenta; col rischio di vedersi crollare addosso il palazzo: il rischio cioè di una crisi di sovraproduzione, con tutte le sue conseguenze, non indifferenti per i già dissestati bilanci agricoli. Sopratutto sono da evitare quegli inter~ venti che, per essere sconsideratamente congegnati, finiscono per addurre: a) ad una eccessiva specializzazione, ch'è fonte di rigidità nelle imprese agricole, e quindi di instabilità nei loro redditi; b) ad una eccessiva produttività unitaria che non tenga in debito conto la legge dei rendimenti decrescenti (particolarmente operante in economia agraria, com'è elementarmente noto); e) l'acquisizione alla coltura di plaghe non idonee. In una parola, ci si deve guardare dal produrre situazioni di artificiosa convenienza economica, e, in quanto tali, precarie, da cui sarebbe poi oltremodo difficile recedere senza grlavi perturbamenti, sempre che fosse possibile recederne (33 ). Il programma del Montanari per l'industria frantoiana suggerisce: la costituzione di 1.000nuovi oleifici di << media capacità lavorativa» mediante un sussidio statale di cirCia6.000 milioni di lire; il << rinnovamento e l'ammodernamento di circa 8.000 frantoi ed il perfezionamento tecnico di altri 3.000>>,per cui occorrerebbero mutui di favore per cirCia30.000 milioni di lire; ed infine la chiusura definitiva degli « oleifici non suscettibili di adatte trasformazioni; cioè i trappeti azionati da forza animale>>. Lo stesso A. dichiara che << una previsione attendibile, circa le necessità finanziarie per tali operazioni di risanamento e rimessa in piena efficienza dell'industria olearia, non è facile>> (34 ): e qui si rileva la necessità di condurre dei sondaggi preventivi, per via diretta o indiretta, innanzi di procedere alla formulazione dei programmi finanziarì, i quali comunque dovrebbero sempre godere di una certa elasticità (35 ). Tra gli strumenti di razionalizzazione dell'industria frantoiana, il Montanari, inoltre, facendosi interprete ( 33 ) Tra gli esempi, in merito, si può citare quant'è accaduto per il grano. ( 34 ) L'industria meridionale, cit., p. 545. ( 35 ) In un certo senso sono più concreti i suggerimenti che concludono il I volume dell'I.N.E.A. - SVIMEZ (La struttura, cit., Cap. IX, passim), e cioè: incoraggiamento del frantoio agricolo nelle zone di produzione tipica, impianti pilota gestiti da organizzazioni a carattere pubblico (Enti di Riforma o Consorzi), accurata scelta dell'ubicazione, ecc. [68] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==