Nord e Sud - anno III - n. 17 - aprile 1956

Nella scorsa estate il prof. Montanari, attuale presidente del! Consiglio superiore dell'Agricoltura, sulla traccia d'un programma di sviluppo del1' olivicoltura a suo tempo elaborato per conto della « Società nazionale de- · gli olivicoltori >>,ha esposto un piano decennale di potenziamento della produzione olivicola ed olearia meridionale, da inquadrarsi nel ben noto « schema di sviluppo dell'occupazione e del reddito>> (32 ). In quanto ai miglioramenti da recare alla lavor.azione dei terreni, alle concimazioni, alle potature, ai metodi di raccolta, e ~le altre cure colturali degli oliveti, nonchè alla selezione delle piante, rileviamo che essi si pongono proprio _cometermini essenziali della lotta da svolgere contro la considerevole discontinuità, q~ntitativa e qualitativa, degli approvvigionamenti dell'industria frantoiar1a e, quindi, dei suoi prodotti. Tuttavia, osserviamo che gli interventi propulsivi nei riguardi dell'olivicoltura dovrebbero articolarsi in costante coordinazione con gli interventi di sviluppo da esplicare sull'industria di trasformazione correlativa, che, come dicemmo da principio, costituisce insieme la condizione e il motivo di una evoluzione olivicola: e ci riferiamo in particolare alle prospettive di nuove piantagioni. Incrementare la produzione delle olive, senza assicurarne tempestivamente un pronto ed efficiente assorbimento da parte di rinnovate strutture industriali, equivarrebbe a por mano ( 32 ) Viscardo Montanari, << L'olivicoltura meridionale e il piano decennale di sviluppo dell'economia italiana», in: L'industria meridionale, Napoli, giugno 1955. Dopo aver messo in evidenza le deficienze della coltivazione olivicola, averne rilevato la prolungata staticità produttiva, ed aver accennato alla situazione dell'indu-- stria frantoiana, l'A. si richiama a un programma decennale il quale prevede: a) sussidi a fondo perduto per la son1ma di L. 37.338 milioni ed eventuale concorso da parte dello Stato nel pagamento degli interessi su circa L. 800 milioni di mutui di favore da concedersi agli olivicoltori, allo scopo di razionalizzare le coltivazioni, risanare gli olivi deperiti, effettuare nuove piantagioni, ecc.; b) sussid1 a fondo perduto per la somma di L. 4.500 milioni e il concorso da parte dello Stato nel pagamento degli interessi su circa 48.500 milioni di lire da mutuarsi ad interessi di favore per il miglioramento, l'ammodernamento, ecc., dei frantoi esistenti e la costruzione di nuovi oleifici. Di queste cifre, secondo l'A., << poichè l'olivicoltura meridionale incide su quella complessiva del Paese, nella misura del 75 % » toccherebbero al Mezzo .. giorno L. 31.416 milioni in conto capitale e L. 36.975 milioni in conto mutui di favore, da ripartirsi in dieci anni). Successiva1nente l'A. espone un piano relativo al Mez.. zogiorno; il quale, tra l'altro, ha il pregio di prevedere un'intensa attività assi~tenziale da parte dello Stato intesa a fornire l'istruzione professionale specializzata e una costante opera di guida e di consultazione agli olivicoltori. [671 Bibloteca Gino Bianco

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