Nord e Sud - anno III - n. 17 - aprile 1956

, è ad abbandonarsi econo,micamente a detentori di P!ivilegi cui proprio dal pu:nto di vista imprenditoriale essi so,no estranei e anzi soggetti. Aggiungiamo che il Fronte potrebbe essere insabbiato, non appena ci si dovesse accorgere della sua vera natura; ma, ormai, lo sganciamento delle aziende I.R.I. dalla Confindustria è diventato inevitabile. CARLO TURCO 200 aule al giorno L'attenzione che ci proponiamo di rivolgere ai problemi della scuola secondaria, con la discussione che su queste pagine fu aperta dal prof. Francesco Arnaldi, al cui interventoi altri faranno seguito, non ci distoglierà dall'impegno di denunciare la desolante realtà che pres·enta la scuola elerr1eintare, specialmente sul piano edilizio, nelle nostre regioni; e di suggerire gli strumenti più idonei al fine di migliorarla. Anche il recente convegno degli cc amici del Jvlondo », intitolato cc Processo alla scuola », si è mosso su due piani: quello delle << riforme senza spese », il primo, e quello delle << riforme e spese », il secondo. Il Convegno ha così distinto i due piani, ma non ha tralasciato di fornire, per entrambi, preziose documentazioni e indicazioni. Si può dire, però, che per certi aspetti il problema dell'edilizia per la scuola primaira nel Mezzogiorno (documentato da Lamberto Borgl1i e riproposto - con l'autorità che gli deriva da tutta una vita dedicata al << martirio della scuola elementare » nel Mezzogiorno - da Zanotti Bianco) può essere inserito anche in -un campo di riforme che non richiedono spese: ci si riferisce, se cosi si può dire, alla riforma degli strumneti che presiedono all'attuazione della legge del 9 agosto 1954. Fin dal 1° numero di Nord e Sud) commentando questa legge, Nina Riffini ammoniva che i << risultati dipenderanno dalla maggiore o minore coscienza che, dell'impo,rtanza del proprio comp,ito, avrà chi è cliiamato ad applicarla»; e chiamava in causa prima << l'amor proprio» dei sind~ci e delle giunte comunali, affinchè i propri amministrati abbiano le scuole necessarie; poi lo << zelo dei funzionari sui cui tavoli andranno a finire le pratiche». L'uno e l'altro non sembrano sufficienti. Vediamo infatti cosa è avvenuto dopo un anno e mezzo. Ce lo dice Zanotti Bianco nella sua relazione al Convegno degli << amici del Monda ». Da una serie di dati molto eloquenti (che si potranno leggere nel volume degli atti del Convegno, prossimo a essere pubblicato da Laterza) si deduce che ancora una volta, anche se ora la legge mette di fatto a totale carico [48] . Bibloteca G·ino Bianco

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