Nord e Sud - anno III - n. 17 - aprile 1956

primi convegni nazionalì degli studenti, in cui la collaborazione, la solidarietà sono scontate, perchè fondate sull'idem sentire maturano tra i banchi e le cattedre nei lunghi anni della guerra e nei mesi più neri dell'occupa-. zione. Ed è sintomatico che nel '46 il I Congresso nazionale universitario scarti l'idea di una organizzazione nazionale di soli studenti, ma richieda invece un comitato nazionale composto di studenti e professori, come strumento di collegamento e di iniziativa di altrettanti organi periferici in cui discenti e docenti collaborino nella direzione degli stessi e per la riforma della scuola. Questo clima si dissolve ben presto. Già alla fine del '47 se ne avvertono i primi sintomi, e nel '48 il mutamento è completo. La crisi dell'azionismo segna per larga parte della classe professorale, specie degli atenei del nord, quella crisi di scelte politiche che determina l'allontanamento dalla vita politica impegnata di numerosi docenti; proprio nello stesso tempo, nasce l'organizzazione nazionale dei soli studenti (U.N.U.R.I.) dopo il tramonto delle speranze del '46; la riforma si chiama Gonella e segna l'offensiva clericale e integralista nelle università; nell'ambito degli organismi rappresentativi i cattolici, in posizione subordinata rispetto al partito, propongono forme di sindacalismo spicciolo; le sinistre vogliono un attivismo generico e i laici, attraverso l'U.G.I., avviano lentamente quel processo di maturazione vòlto a precisare la competenza culturale degli organismi rappresentativi studenteschi~ I cattolici solo dopo il '51 (IV Congresso dell'U.N.U.R.I.) accetteranno la competenza culturale della rappresentanza universitaria per forzarne in senso anti-liberale l'azione stessa e volgerla contro l'università e la sua tradizione <<borghese», non cristianamente e socialmente impegnata. Nell'ambito dell'U .G.I. (VIII Congresso, Firenze, 1952) il problema dei rapporti con i partiti politici, e in particolare con quelli tradizionalmente laici, è preminente rispetto al problema del rapporto con la classe accademica. Nel '53 (V Congresso dell'U.N .U.R.I., aprile - lVIontecatini) l'Intesa cattolica propo11e agli universitari un tipo di impegno culturale nell'università che presuppone l'assoluta idoneità a rispondere alle richieste della società italiana e che ne sminuisce, con aperta sfiducia, le possibilità formative ed informative. Solo nel '55, nell'ultimo Congresso dell'U.N.U.R.I., i laici tornano aprecisare la qualità cc politica » dell'iniziativa della rapp,resentanza, indican·o nella riforma della scuola l'obiettivo principale della lotta degli universitari e lanciano un appello al corpo accademico, richiedendo solidarietà e appoggio nella battaglia comune. Sono passati otto anni dal clima e dalle speranze del '47. Gli amici della democrazia universitaria si sono fatti sempre meno numerosi tra i docenti, mentre sono aumentate le persone interessate nelle direzioni dei partiti e nel Parlamento. I Pontieri, i Chiazzese, gli Ermini i De Francesco sono i nuovi Rettori. [39] Bibloteca Gino Bianco

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