Nord e Sud - anno III - n. 17 - aprile 1956

dirlo: quello, però, che possiamo dire è che se qualcosa sta mutando a Mosca, a Roma no11 è mutato nu1 lla. In via delle Botteghe Osct1re, l'abbi_amo detto, siamo alla fase bizantina. E nelle sedi socialiste, a che ne siamo? Si .è creata una situazione ,nuova che impegna giorno per giorno tutti i democratici, e in particolare i socialisti di ogni tendenza, a scelte tempestive e a interventi responsabili, per aprire nuove prospettive ... sulla via italiana della democrazia. Ci auguriamo che non vengano commessi errori per mancanza o per eccesso di fantasia: specialmente da parte dei Nenni e dei Saragat, i cui primi interventi lasciano• alquanto perplessi, e che dal clima elettorale potrebbero essere indotti a precipitare le cose. Se poi all'orizzonte si profilino unificazioni o scissioni è troppo presto per dirlo. n. d. r. Universitari e professori: due strade parallele Nell'articolo di Luigi Pedrazzi (<< Il problema dell'Università italiana», su Il A1itlino~ novembre 1955) è messo in luce un particolare aspetto della crisi dell'Istituto Universitario: la condizione di insufficente volontà politica del mondo della scuola, e la pericolosa indifferenza reciproca ed estraneità che compromette le capacità autonome di iniziativa delle forze vive degli atenei. Pedrazzi valorizza le più recenti conquiste del movimento studentesco e la decisiOIIle,presa dagli universitari nell'ultimo congresso. dell'U.N.U.R.I. (Grado, maggio 1955), di rivolgere l'azione politica degli organismi rappresentativi alla riforma della scuola, ricercando e sollecitando la solidarietà delle altre forze universitarie, dai professori agli assistenti. Prosegue col dar atto agli universitari di aver saputo proporre con estrema precisione e con matura coscienza il problema della riforma della scuola come grossa questione nazionale che coinvolge gli ideali, i motivi e gli interessi della nuova democrazia; e di aver ancora una volta indicato al paese quale è il nodo gmdiano della vita democratica italiana: o gli << ambienti» sapranno trovare una loro capacità di inserimento nella dinamica delle forze politiche e partitiche, e sapranno proporre i loro problemi e le loro esigenze con una visione generale e nazionale (non settoriale e particolaristica), o saranno costretti a subire passivamente le decisioni governative, ispirate al paternalismo riformistico dei legislatori e dei ministri distratti e temporeggiatori. La lettera inviata dal Rettore di Bologna, Battaglia, allo stesso Pedrazzi, e comparsa sul n. 50 de Il Mulino (gennaio 1956), riconosce la validità degli obiettivi degli studenti, e riconosce al tempo stesso che la classe accademica è largamente incapace di dare un contributo << politico autonomo }) [37] Bibloteca Gino Bianco

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