Nord e Sud - anno III - n. 17 - aprile 1956

• contro lo spirito del socialismo, la subordiITTazione, che i partiti comunisti di tutti i paesi hanno sempre tenuto co,me un punto di principio, dei loro interessi e degli interessi obiettivi della causa del progresso sociale dei paesi in cui operavano agli i1nteressi della Russia cc patria del socialismo ». In Germania, in Francia, in Italia, in Spagna, questa subordinazione è stata una pratica costante e mai interrotta: noi non ricordiamo u1 n solo caso, dal ricevimento in onore di Mussolini afl'ambasciata sovietica, al patto Hitler-Stalin, all'atteggiamento verso la Jugoslavia, in cui il contrasto di interessi sia stato denunciato dai partiti comunisti nazionali. I comunisti hanno sempre respinto con orrore anche il più piccolo sospetto di un tale contrasto, ·hanno semp,re servito la causa della Russia cc patria dell socialismo», cosi come era interpretata da Stalin. Oggi l'on. Togliatti ci dice che Stalin ha commesso errori e ha instaurato il « culto della personalità », ma ci dice anche che quello che fu fatto trent'anni fa era giusto ·che fosse fatto. Ci dice, cioè, che era giusto denunciare co,me o·pportunisti e socialtraditori i socialdemocratici mentre Hitler batteva alle porte; era giusto denunciare come opportunisti e socialtraditori i socialisti mentre Mussolini dava la scalata al potere; era giusto a1nmazzare i so·cialisti e gli ana~ cl1ici spagnoli mentre Franco conquistava il paese con l'aiuto dei fascisti. Ed era giusto perchè « venti o trent'anni di lotte e conquiste >> intervenissero a cambiare cc la faccia del mo·ndo ». Questo è un falso e povero e smarrito storicismo; questo significa soltanto che il giorn·o in cui i signori del giusto e' dell'ingiusto (che ieri sedevano a Mosca e domaini chissà dove mai siederanno) lo riterranno opportuno, in quel giorno non vi sarà più « via italiana al socialismo » ma di nuovo subordinazione ai I.Supremi interessi della « patria del' socialismo». Questa è la risposta di Togliatti a Nenni; e su questa risposta Nenni e tutti i socialisti devono· prendere posizione, devono prendere cioè le loro res,ponsabilità come le hanno prese tutti i socialisti europei. D'altra parte, la povertà dello storicismo, del pensiero politico dell'on. Togliatti si può vedere nelle ragio,ni che egli adduce della possibi~ità della « vita italia,na ». « La possibilità e necessità di queste diverse vie deriva dal fatto che non vi è più un solo paese il quale si muova -vterso ci.I socia1 lismo ». Talchè, se la rivoluzione non fosse stata importata dalle armate rosse nei paesi dell'Europ•a ·orientale e se il comunismo no1n fosse instaurato in Cina dalle armate di Mao-Tse-Tung vittoriose nella guerra civile, i comunisti italiani non avrebbero 1nai pensato che vi sarebbe 1 potuta essere una « via italiana ». Dal momento, invece, çhe le armate russe e gli eserciti rossi dei ,cinesi hanno fatto quelle cose che tutti sanno, ~a possibilità e necessità di una cc via italiana » è diventata un fatto pacificamente ammesso e ormai in-discutibile (sia pure con alcuni anni di ritardo). Il parlamentarismo non è più opportunismo, i precedenti storici e le condizioni politi- [3S] Bibloteca Gino Bianco

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