Nord e Sud - anno III - n. 17 - aprile 1956

rale e continua, sos.petto in tutte le direzioni e in tutte le condizioni. .. » ). Ora, quando si commettevano i gravi errori Politici, Togliatti era d'accordo con chi Ii commetteva, e lo lodava; quan 1 do si violava la « legalità socialista », Togliatti era d'accordo con chi la violava, e lo celebrava; quando si .deificava il ,dittatore, Togliatti bruciava i suoi incensi; quando si diffidava e sospettava di tutti e quindi in conseguenza delle diffidenze e dei sospetti si illlviavano gli innocenti nei campi -di concentramento o li si ammazzava sommariamente, Togliatti era d'accordo con chi diffidava e sospettava e ammazzava. Forse, una più larga prospettiva storica p·oitrà rivelarci le ragioni p1 rofonde di questa auoo-flagellazione del vecchio cap,c)Idel . comunismo italiano: ma, ha detto lo stesso Togliatti, « ciò che è stato n·on si cancella ». Vi sono cose che riguardaino la coscienza di ognuno, e nei :dialoghi cl1e l'uomo ha con la sua propria coscienza si sa che non è dato ag:li altri di .mescolarsi. Ma mentiremm,o pr1ma che agli altri a 11oi stessi se lnon confessassimo che la lezione di storicismo che l'onorevole segretario -del Partito Comunista Italiano ha v·oluto impartire ai suoi amici del Comitato Centrale è un documento che ci lascia impietriti di orrore. Pure il disco~so di Togliatti, per la persona che \l'ha pronunciato e per l'occasione iiil cui è stato pronunciato, è soprattutto un atto politico, e va pertanto valutato e giudicato come un atto politico. E da questo punto di vista merita innanzi tutto di essere segnalata la sottintesa, implicita polemica con Nenni. In uno dei suoi articoli domenicali dell'Avanti!, colll infinita cautela Nenni aveva po•sto 1 l'accento sulla conseg11enza più importante, almeno retrospettivamente, della de1nuncia del « culto della personalità ». Si potrebbe chiedere a Nenni se non è alquanto misterioso o almeno strano il fatto che egli abbia atteso tanti anni per porre quelle domande che ha poste: ma intanto non gli si può contestare il merito di averle fatte. Dal momento che i comunisti - argomenta Nenni - am1nettono che nel passato sono stati 'Commessi errori gravi e che ci si è incamminati per una via sbagliata o che per ,Io meno nOlIÌ si è pensato ad elaborare quella giusta, non è forse il caso di chiedersi se questi errori non siano stati co,mmessi anche negli anni delle scissioni; delle violente polemiche coi partiti socialisti in Ita1ia, in Francia, i1n Germania? Non è stato un grave errore, ad esempio, quello che i comunisti hanno commesso in Germania, attaccando con tanta ferocia e discreditando la socialdemocrazia in modo da favorire l'avvento al ,potere di Hitler? E un problema analogo !Ilon si pone anche per l'Italia degli anni '21-'24? E non si pone forse anche per la Spagna del periodo della guerra civile? E finalmente non si pone per il periodo delle lotte cruente per il potere illl Russia dopo la morte di Lenin e negli anni '30? Chiedere ciò equivale a chiedere al partito comuni 1 sta italiano, a quello francese, a quello tedesco, a tutti i partiti comunisti, se non è stato uno sbaglio enorme, un autentico tradi1nento, e un peccato •gravissimo [34] Bibloteca Gino Bianco

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