Nord e Sud - anno III - n. 17 - aprile 1956

uomini politici>> per spingerli << a questo o ,a quella azione concreta>>, potrebbe e dovrebbe riprendere quel moto di rinnovamento che fu represso dal fascismo. Un rinnovamento e arricchimento dei quadri della pub- . blicistica politica è attuabile attingendo i quotidiani soprattutto dalle già selezionate firme delle pubblicazioni specializz.ate; e in questo senso il ricambio fra gli uni e le altre deve essere reso più attivo e organico. La liquidazione della formula scarf ogliano-longanesiana, in tutte le sue implicazioni variazioni derivazioni, è infine una necessità pregiudiziale perchè la pubblicistica politica italiana e tutto il giornalismo italiano si sollevino al livello di serietà dei migliori esempi eur.opei. Queste, oltre quanto abbiamo detto su certi problemi specifici, come quello, importantissimo, degli albi, sono le conclusioni cui ci adduce il sommario bilancio della pubblicistica politica italiana in questi dieci anni. E da esse si ricava quanto siano andate deluse le speranze di un Omodeo all'indomani della Liberazione; qt1anto siano state trascurate le indicazioni di un Einaudi sul modello esemplare dell'indipendente << foglio di notizie »; quanto infine siano state poco seguite le lezioni di un Albertini e di un Amendola, che a suo temp,o si erano ispirati ai grandi esempi anglosassoni e alla propria civile passione politica. M.a i frutti del fascismo, dicevamo, sono marciti. Che si avvicini l'ora della maturazione dei frutti della democrazia non è poi speranza senz.a qualche fondamento. I [22 J ' Bibloteca Gino Bianco

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