Nord e Sud - anno III - n. 17 - aprile 1956

fondamentali orientatnenti della classepolitica, dei partiti e deli'opinione pubblica, ha lasciato una sua traccia nella vita francese ed europea del . trascorso decennio. Forse che Il Corrieredella Sera può vantare altrettanti titoli di presenza e di influenza politica? Eppure il Corriere della Sera rappresenta ancora il vertice ,araldico della stampa italiana. Gioverà perciò considerare certi aspetti della sua funzione che è tr,oppo importante per essere sottovaluta~a come da alcuni oggi si pretende. Premesso che, sul piano della politica interna, massim~ preoccupazione del Corriere sembra che stia effettivamente diventando quella di non scoprirsi mai troppo, avviene spesso che gli scrittori di cose politiche e morali, o economiche, una vol~ che arrivano a dare in esclusiva la propria firma al quotidiano milanese, perdono di mordente e non suscitano più interesse; restano come schiacciati dalla grande macchina, si adeguano a un tono in cui il commento politico si stempera a volte in un grigiore senza rimedio. Il Corriere resta però il migliore quotidiano italiano, grazie a una tradizione, e ai molti mezzi di cui dispone; e sia pure dalla finestra un soffio di critica politica riesce ad entr,are e a circolare per le sue classiche colonne. Ci riferiamo soprattutto all'opera svolta da ottimi corrispondenti fissi nelle capitali, a Stille Bartoli, Sanza Ottone (e come dimenticare il Piovene corrispondente da Parigi!). Peccato che non ci si decida a commettere loro frequenti editoriali politici, saltuari e opportuni complementi del quotidiano << servizio », necessariamente stirato dal tempo e dallo spazio, troppo legato alle notizie del giorno per consentire al commento e alla critica tutto quel respiro che i corrispo11denti sarebbero capaci di infon~ c.lere (si vedano le note settimanali siglate u. st. su L'Espresso.) e da cui la opinione pubblica trarrebbe gran giovamento. Nè si devono dimenticare certe note da Roma di Airoldi, relegate in quinta pagina, purtroppo, serie e illuminanti su quegli aspetti della vita dei partiti e delle loro organizzazioni che vengono di solito assai poco .osservati e commentati dai frettolosi corrispondenti politici nostrani. • Esempi, cui forse altri se ne potrebbero ,aggiungere, traendoli dal Corriere o da altri quotidiani, specialmente del Nord; esempi di una pubblicistica politica viva e moderna, che non trova però tutto lo spazio e il rilievo che meriterebbe; che anzi passa spesso inosservata, schiacciatp. come è tra il longanesimo degli « inviati speciali >> e il grigiore delle note uffi- [17] Bibloteca Gino Bianco

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