Nord e Sud - anno III - n. 17 - aprile 1956

qualificati pittori e scultori meridionali salgono oggi a Roma od a Milano, perchè lì è il mercato e lì c'è la possibilità d'una affermazione anche su scala internazioriale. Esporre le proprie tele ed i propri gessi a Napoli od a Bari, 0 magari a Palermo, oggi dà all'artista ben piccoli vantaggi, di rinomanza locale. Ma domani, quando la situazione economica generale del Mezzogiorno sarà migliorata, si formerà un mercato? Penso che un aspetto interessante della crisi delle nostre regiqni meridionali sia connesso alla carenza di una cultura figurativa; e che i nostri sforzi dovrebbero essere indirizzati anche al miglioramento se non addirittura alla creazione ex novo di una coscienza artistica figurativa nei settori più qualificati. Non cred'a che voglia n,egare un rapp,orto· denaro~art'e: in molti casi l'ambiente culturale,, favorito dall'agiatezza delle classi più elevate,, ha effettivamente concorrso al sorgere di grand'i movimenti artistici (ma molti esempi in contrario ci dicono come l'arte possa anche nascere in zone mosse solo dal fervore religio~o, o filo~ofico~: tuttavia temo che un, eventuale rpro- . gresso economico e sociale del Mezzogiorno si accompagni ad un avviliente status quo nel settore delle arti. Tranne qualche eccezione tra gli scultori (non di1nentich1z~mo che la scultura è di so.Zito più << tradizionalista » perchè legata dalla difficile materia), la generalità degli artisti meridionali deve operare in un, ambiente impreparato e sordo, completamente ineducato al fatto artistico figurativo, e naturalmente non può creare opere << sincere ». La tipologia locale può spiegare molte cose, come la passione per la musica e la poesia, ma non dovrebbe poi essere all'antitesi nel settore figurativo. Con quali sistemi e mezzi sia possibile operare in un campo così delicato, utilizzando magari enti ed organismi già esistenti, come la Galleria nazionale d'arte moderna di Roma, la Biennale di Venezia ecc. - ma con nuovi e moderni criteri e con rigore critico -,, qui non c'è spazio per studiare ed esporre: cominciamo tuttavia,, e sarà utilissimo,, a sottolineare il problema. Noi che conosciamo il Mezzogiorno, sappiamo quali progressi può fare - se opportunamente so.Zlecitato - e cominciamo col ricordare l'esempio del lontano Messico (paese in un certo senso vicino alle nostre regioni meridionali per caratteri geografici ed economici), dove improvvisamente gli exploits di pittori come Orozco, Rivera., Siqueiros e Tamayo hanno rovesciato una situazione statica che durava da più di un secolo. Mi creda, vale la pena di stitdiare, e di tentare,, anche in questo settore. Suo, Bruno Alfieri Milano, Febbraio 1955. Dir. Resp.1 F. Compagna • Segr. Redaz.1 N. Ajello • Stampai Arcbetipografia di Milano S. p. a. • Viale Umbria, 54 Spedizione in abbonamento po1tale, Gruppo Ili • Pubblicazione autorizzata • Printed in Italy • Tutti i diritti di proprietà letteraria ed artistica riservati • I mano,critti anche se non pubblicati non si restituucoao. Bibloteca Gino Bianco

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