zione poteva reggere solo a patto che un accordo tra i grandi vincolasse in qualche modo la Russia. L' ottimis,mo di Benes dovè confortare non poco l'animo turbato di Omodeo, il qu:ale in una -noticina d'introduzione avvertiva: << Dal discorso· tenuto il 17 dicembre 1945, all'Università di Carlo IV i11 Praga, dal Presidente della Repubblica cecoslovacca, riportiamo questo brano, il cui valore trascende una particolare situazione storica e geografica e può essere utilmente meditato dai democratici d'ogni nazione.» Ma noi purtroppo usufruiamo del senno di poi, e a quella data del dicembre 1945 ci avviene subito di collocarne accanto ,altre due, non molto lontane: il febbraio 1948 (mobilitazione dei comunisti ed imp.osizione del secondo ministero Gottwald) ed il giugno dello stesso anno (dimissioni e morte di Benes). Allora la pietosa fine del figlio di Masaryk getta la sua ombra drammatica sul saggio di Masaryk che qui Benes ricordava: uno studio intorno al suicidio quale coronamento della vita malata e anormale cui l'eccessivo individualismo avrebbe con·dotto l'uomo romantico dell'Ottocento. Ci si consenta di rievocare fuggevolmente ora, per contrasto, lo sfondo più ~gitato che dinamico su cui il pensiero di Omodeo s'innalzò: la Napoli-Sciangai, occ;asionedi tutta la buona e cattiva letteratura passata altra volta in rassegna su qu.esta rivista (anno 1, n. 1). Ogni volta che uno degli smilzi fascicoli azzurri dell'Acropoli ci capita sotto l'occhio, noi quella Napoli richiamiamo irresistibilmente alla memoria, e tanto più f,orte sentiamo, in maniera che diremmo anche fisica, il distacco su di essa della figura di Omodeo: quell'alta e robusta figura, che ci fu per parecchio tempo familiare allo sguardo, quale appunto uno di quei letterati disegnò con esteriore acutezza, ma con l'intrinseca, malevola ottusità di chi non è fatto per gli alti pensieri: << Omodeo vestito di scuro, torvo, compreso di sè, agitato, intimidito del gran,de passo che sta per .compiere >> ( 40 ). E lo ricordiamo soprat- ( 40 ) Leo Longanesi, Parliamo dell'Elefante, p. 176. Il << grande passo» che O. 'sentiva di compiere era di partecipare ad una libera manifestazione politica che si teneva nella sua Università! Ma la battuta di Longanesi ci sembra cogliere più generalmente (nell'unico modo di cui Longanesi può cogliere le cose più grandi di lui, con l'ironia) la serietà e il senso di responsabilità di Omodeo, [ 108] I Bibloteca .Gino Bianco
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