Nord e Sud - anno III - n. 17 - aprile 1956

scistizzazione nel Paese. Accettare queste concordanze, ma respingere ogni tentazione di classismo ed ogni velleità di fare il partito di massa: questa nell'ambito del P. d'A. fu la posizione costante di Omodeo (32 ). • Nonostante quelle convergenze, non c'era in lui nessuna idea di fronte popolare. E non alludiamo soltanto alla forma di frontismo che abbiamo sperimentato poi e che ancora persiste, di gruppi e persone accodate alle iniziative comunistiche. Un'idea del genere, a dir la verità, non c'era allora in nessuno degli azionisti: i quali avevano mille torti e difetti, ma tra questi puttosto la mancanza di senso del limite che la modestia delle ambizioni. Anche chi tr,a essi voleva un più stretto patto unitario coi partiti classistici di sinistra, pensava sempre che spettasse al P. d'A. . il compito di guidare in senso libertario l'auspicata rivoluzione sociale. Ma pure queste ingenue e pericolose romanticherie non potevano aver presa sul sens,ocritico di Omodeo. Egli pertanto le avversò sempre. Tuttavia alcuni fatti, da cui era difficile allora non lasciarsi menomamente ingannare, ebbero anche su di lui il loro peso. L·a presenza e l'ottima prova della Russia nella guerra a fianco degli Alleati, gli alti titoli di merito acquisiti dai comunisti i~aliani, in particolare, nella Resistenza e nella lotta di Liberazione, il bel canto che sfoggiavano in quegli anni Togliatti e le minori sirene comuniste, la distinzione che essi mostravano di voler fare tra l'antico partito e il nuovo, mentre le classi ricche avev,ano sostentato il fascismo e si palesavano restie ad abbandonare certe posizioni di esso: (3 2 ) Proprio a confutazione polemica dei teorici d'un sincretismo social-liberale, egli ospitava volentieri sulla sua rivista un saggio di Lizzadri, che riproponeva con chiara intransigenza il dilemma: o ideologia borghese o ideologia socialista » (I, p. 136 sgg.). Vi si leggeva tra l'altro: << Se alla den1ocrazia progressiva in sviluppo per l'azione delle vere forze democratiche noi daremo un sempre più ricco contenuto sociale, ogni passo, ogni misura, ha insegnato Lenin, per accrescere questo contenuto sociale, diminuisce, elimina il liberalismo. L'affermazione che è in atto un processo di dilatazione dell'idea .socialista in senso liberale, la quale dovrebbe portare ad una assimilazione delle esigenze opposte, è gratuita e non ha senso, e può fare il paio con l'altra dell'iniezione vivificante dei compagni provenienti dall'Inghilterra. Il problema per i socialisti marxisti si pone ancora oggi come Lenin lo pose in Che fare?: ideologia borghese o ideologia socialista. Non c'è via di mezzo. Ogni menomazione dell'ideologia socialista e ogni allontanamento da essa, implica di necessità un rafforzamento dell'ideologia borghese» (sic!). [103] Bibloteca Gino Bianco

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