collaborazione alle n1asse cattoliche. Il Mele insomma, maggiormente versato nei problemi locali che in quelli generali, pare restringere le sue competenze al ruolo di una azione più comunale che provinciale, ed anche qui più di carattere esecutivo che direttivo. Nel piccolo stato maggiore del socialis~o cosentino la copertl!-ra sul terreno culturale viene garantita dall'avv. Michele Cozza, trentottenne, consigliere provinciale, già membro del comitato centrale. Questi, proveniente da un'esperienza politica azionista, dopo varie e contra,ddittorie viicende culturali, tra cattoliche e orianesche, non senza un superficiale incontro col Croce, ha finito coll'acquietarsi su posizioni marxistiche. L'orientamento politico che ne deriva risente poi dell'origine intellettualistica della sua formazione, nella quale si sono giustapposte così contraddittorie esperienze. Tutta la lotta politica viene ad essere inoltre schematizzata, per lui, alle esigenze di un classismo esasperato. In esso le varie operazioni politiche che la complessità della situazione richiede, decadono ad espedienti meramente tattici: l'apertura a sinistra ed il dialogo con i cattolici sono cioè strumentali rispetto alle esigenze del patto d'unità d'azione. Affascinato dal carattere di modernità impresso dai comunisti alla lotta politica nel Mezzogiorno, sotto ogni posi- . zione autonomista del P. S.I. egli intravede il sospetto dell'eresia socialdemocratica. Ancora una volta, dunque, a Cosenza, come si è rilevato da quanto siamo andati dicendo, un po' per la forza delle cose un po' per la volontà degli uomini, il Partito Socialista ruota d1ifatti intorno ad una sola persona, di cui, malgrado ogni sforzo, finisce col· subire l'influenza. L'aver accumulato nel seno della famiglia Mancini un'altra carica - quella della corresponsabilità provinciale nell'organizzazione sindacale socialista - affidata ad un vecchio direttore didattico in pensione, fratello del sen. Pietro Mancini; non è che un'ulteriore prova della persistenza, nel socialismo cosentino, delle sue tradizioni personalistiche, o, per meglio dire, di famiglia. Esistono comunque nel Cosentino alcune forti situazioni provinciali, ove l'azione di alcuni giovani dirigenti socialisti ha saputo, creare legami organici e stabili col mondo contadino, tanto da renderlo impermeabile alla penetrazione del P. C. I., presente in tali zone in misura estremamente ridotta. Vanno menzionate l'azione amministrativa del sindaco di Rende, Principe, un giovane dottore in agraria, e l'attività sindacale del sindaco di Cassano Jonio. Cassano J onio, grosso centro bracciantile, ove è presente una grande proprietà imprenditoriale, aveva costituito fin dal '46 la zona di maggiore forza nel cosentino per il Partito d'Azione, che vi aveva riscosso il 32,4 % dei voti. Il travasarsi della sezione azionista in quella socialista rappresentò per il P.S.I. un notevole incremento elettorale. Il giovane leader socialista di Cassano Jonio, il dott. Bloise, attualmente sindaco, seppe ben amministrare codesta eredità azionistica, fino a conseguire un forte prestigio personale. Alle ele- [93] Bibloteca Gino Bianco
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