• a chi si rifaccia obiettivamente a ripercorrere le vicende del socialismo in questo decennio. La prima di queste constatazioni riguarda la facilità con cui la dire- ~ione comunista si è imposta sulla funzione se non sulla presenza stessa del socialismo meridionale; la graduale abdicazione- di quest'ultimo 3 favore del frontismo; la sua rapida degradazione fra il 1948 e il 1952 dalla condizione di allCiatoal ruolo di « fiancheggiatore »: questo non è avvenuto nel Nord, o per lo meno non è avvenuto nella stessa misura, perchè le antiche tradizioni socialiste, malgrado ogni frontismo, hanno manifestato una considerevole e significativa vitalità. La seconda consider~zione riguarda la forza e la presenza del P.S.I. nelle organizzazioni sindacali: palesemente di secondo piano nel Mezzogiorno, sia che si guardi ai r1adicentri operai, sia che si volga l'attenzione alle inquiete masse contadine; i primi e le seconde sono stati sindacalmente .organizzati dal Partito Comunista, e ad esso legati con vincoli politici molto stretti; mentre i socialisti, sempre dal punto di vista sindacale, non hanno potuto conservare o sviluppare posizioni di rilievo nelle z.one operaie meridionali, nè hanno saputo assumere effettive funzioni di guida rispetto alle agitazioni contadine. Quelle posizioni che, qua o là, possono essere state guadagnate dai socialisti, quando non riflettono l'influenza di una clientela elettorale, sono state guadagnate in sostanza a rimorchio dai comunisti, la cui dinamica politica organizzativa elettorale, ha fatto registrare comunque ben altri e più cospicui guadagni. Ma allora, si dirà, quale effettivo interesse presenta il socialismo nelle provincie meridionali? Perchè centrare su queste ultime un'inchiesta sul socialismo, quando, dal rapporto con i comunisti e dalla presenza sindacale, si misura un peso del P.S.I. nello schieramento di estrema sinistra che appare piuttosto esiguo, anche se non irrilevante; quando l'influenza dispiegata dal P.S.I. nella vita pubblica meridionale non sembra estendersi quantitativamente oltre un certo limite e sembra qualitativamente non diversa da quella di una frazione aggiuntiva dell'influenza comunista; quando infine le spinte autonomistiche e gli impulsi verso nuovi orientamenti politici non possono che essere nell'Itali~ 1neridionale meno consistenti e insistenti di quanto sembrano rivelarsi in certe zone di tradizione socialista dell'Italia centro-settentrionale? Obiezioni come queste sono mal poste, perchè non tengono conto del [7] Bibloteca Gino Bianco ,
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