Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

della nobiltà e della borghesia. E nasce con una coloritura massimalista nei due p11imi esponenti del socialismo catanzarese, Serrao e lVIastracchi. I m~ti contadini cominciarono ad essere vivi ed imponenti, nel. catanzarese, fin dall'altro dopoguerra: e la fame di terra dei contadini-reduci della zona di Crotone, rivendicanti insieme l'adempimento delle promesse di trincea e la restituzione dei demani usurpati, s'esprime elettoralmente col voto a Mastracchi. La pressione cont~dina, che non trovava più sbocco nell'emigrazione, avrebbe assunto, all'indomani della Liberazione, manifestazioni ancora pi1ì rilevanti. Due elementi nuovi erano infatti intervenuti, durante il ventennio fascista, a peggiorare ed aggravare il già precario ordinamento economico e sociale del latifondo crotonese: la << battaglia del grano » che, esasperando la monocoltura, liquidava la coltura foraggiera e con essa lo sviluppo zootecnico; e la creazione, nel cuore del latifonà.o, di un centro industriale privo di adeguato retroterra che ne garantisse le prospettive di sviluppo. La ripresa della vita politica dopo il fascismo trovava il socialismo catanzarese assolutamente privo di di quadri preparati ad affrontare tali complessi problemi. Sul Mastracchi pesava il sospetto di un eccessivo appeasement col fascismo. Alcuni esponenti della borghesia locale, come l'on. Messinetti, poi sindaco di Crotone, passarono al P. C. I. Il gruppo dirigente della federazione socialista - dominato da avvocati locali di scarso rilievo politico - non era capace di elaborare una efficacie politica contadina. Tuttavia la tradizione resiste in alcuni centri, ed i socialisti, nelle elezioni del '46, non si distanziano molto dai loro competitori di sinistra. Il P. S. I. ottiene il 10,5 % dei voti ed il P.C.I. 1'11,3 %· Nel capoluogo· il distacco è analogo a quello complessivo della regione. Nei centri della provincia superiori ai 10 mila abitanti il P.C.I. supera invece di gran lunga il P.S.I. (il 21,4 % contro il 12 %), mentre nei centri minori il rapporto appare modificato (il 10,5 % al P.S.I. ·e il 9,4 % al P.C.I.). Il progressivo inasprirsi della lotta per la terra aggrava questo stato latente di crisi del socialismo catanzarese, che tocca il culmine nel periodo che va dal 18 aprile alle ultime elezioni amministrative. Nel '48 lo schieramento frontista impedisce il trapelare di effetti troppo vistosi di tale decadenza del P. S. I. Neppure le elezioni del '53 possono darci un quadro esatto della situazione locale, dominata da vari contrasti interni. Basti però pensare che alla vigilia delle ultime elezioni il segretario della federazione socialista e consigliere provinciale di Catanzaro, Pietro Paolo Apostoliti, passò al P. S. D. I.; e dopo le elezioni usci dal partito un altro consigliere provinciale, l'avv. Nicotra. Le elezioni amministrative avevano dato al P. S. I. un seggio nel Consiglio comunale di Catanzaro e quattro seggi in quello provinciale. Il consigliere socialista di Catanzaro è un capostazione in pensione, tale Tito Vezio [87] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==