Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

Difatti, in questa provincia, unica forse in Italia, il P. S. I. migliora la posizione del '46, passando dall'll,6 % al 16,8 % e mantenendo il distacco col P. C.I., il quale pure accresce i suoi voti dall'll,2 % al 16,5 %- L'analisi interna dei risultati elettorali, di fronte ad una analoga epansione dei due partiti nella provincia, ci mostra, nel capoluogo, un rovesciamento delle posizioni con la rottura a favore del P. C. I. (che ottiene il I 7,6 % dei voti) dell'instabile equilibrio dello schieramento di sinistra. Il P. S. I. difatti col suo 15 % dimostra i limiti della sua azione politica e, non riuscendo a sosti• tuire al prestigio personale dei vecchi capi-partito una influènza più specificatamente ideologica, si trova preso di contropiede dal più consumato linguaggio politico comunista. La crescita in provi,n1 cia un po' più forte nei centri superiori ai 10.000 abitanti (dal 10,7 % al 17,4 %) che in quelli inferiori (dall'll,3 % al 17,3 %) È questo l'effetto della mobilitazione delle clientele locali, insediate nei centri maggiori, e il cui inseri1nento nelle liste socialiste è stato frutto di sapienti calcoli elettorali. Sul versante tirrenico ha servito allo scopo la influenza dei due consiglieri provinciali, più estesa della sfera d'azione del P. S. I.; su quello ionico ha molto giovato il seguito personale di un noto avvocato, già fascista, e la cui adesione al P.S.I. ha avuto luogo non molto tempo prima delle elezioni. Una notevole abilità organizzativa ed un certo intuito, tattico più che politico, hanno dunque portato il Minasi nell'aula di Montecitorio. Il suo punto di vista politico ripete con ortodossia gli slogans ufficiali del partito. Sordo ai temi del più sensibile meridionalismo ed astrattamente polemico nei confronti della politica riformistica dei governi democratici, l'on. Minasi non ha contribuito gran che all'agitazione dei pur pressanti problemi del suo collegio, a parte il suo recente battibecco col ministro Tambroni, durante il dibattito sul bilancio degli Interni, a proposito del banditismo nella provincia di Reggio. (Il ministro, avvalorando le deposizioni di alcuni imputati nel procedimento pendente presso il Tribunale di Reggio contro Priolo Giuseppe da Podargoni per omicidio, associazione a delinquere e favoreggiamento, non aveva fatto che riecheggiare alcune voci di collusione tra vari esponenti locali del P.S.I. e la fibbia, ricorrenti, ma invero non dimostrate, durante l'ultima campagna politica). La provincia di Catanzaro si presenta come una zona tipicamente latifondistica, caratterizzata dalla scarsezza di centri urbani elevantisi sopra il livello del borgo agricolo, da un processo di spiccata concentrazione della proprietà, dalla presenza di un capoluogo che è un mero centro amministrativo privo di sostanziali rapporti economici con la provincia. . .In tale ambiente la tradizione socialista nasce, come fatto organizzativo, a cavaliere fra i due secoli, sotto l'impulso di elementi provenienti dalle file [86] Bibloteca Gino Bianco

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