da un lato nella rilevante presenza socialista nei sindacati della provincia (e si ricordi che non per nulla Luigi Cacciatore fu consegretario della C.G.I.L.); e d'altro lato va individuata nel largo ascendente personale dei maggiori esponenti socialisti del capoluogo, che sono tutti affermati professionisti. In tal modo Salerno assorbe da sola un buon 30 % dell'elettorato socialista provinciale, pur avendo una popolazione che non supera I /9 di quella della provincia. La base sociale di questo elettorato è costituita in primo luogo dall'elemento popolare, operaio e artigiano, ma, come si può facilmente arguire da quanto precede, le simpatie per il P.S.I. sono largamente diffuse anche in altri ceti. L'on. avv. Francesco Cacciatore, fratello del defunto, e i consiglieri provinciali, Raffaele Petti e avv. Antonio Petillo, sono attualmente le figure più notevoli del socialismo salernitano. Francesco Cacciatore ha compiuto all'ombra del fratello defunto la sua carriera nel P.S.I., di cui la tappa principale è stata naturalmente la elezione a deputato. Questa è avvenuta con 21.676 voti di preferenza su 50.616 voti di lista, mentre la candidata risultata seconda otteneva appena 9.937 preferenze. Successo, dunque, nettissimo, che peraltro non sembra proporzionato alla statura politica dell'eletto, indubbiamente molto inferiore al fratello scomparso. A tale successo hanno contribuito vari elementi. In primo luogo, la risonanza extra-provinciale del nome dei Cacciatore, che ha determinato una votazione per esso anche nelle altre pro- • vincie della 23• Circoscrizione, alla quale Salerno appartiene; condizione di cui non fruiva nessun altro candidato della lista. In secondo luogo, la solida posizione personale dello stesso Francesco Cacciatore nel capoluogo, in relazione con le sue attività professionali, e in alcune zone della provincia, fra cui quella di Mercato San Severino, della quale i Cacciatore sono· originari. In terzo luogo, infine, hànno influito senza dubbio 'le aderenze direzionali di cui il Cacciatore gode, un po' come fratello dello scomparso, un po', più personalmente, come rappresentante di una linea politica di assoluta ortodossia. Questo fattore ha anch'esso influito, come e più del primo, nella votazione extra-provinciale per l'on. Cacciatore. Si consideri, a questo proposito, che a quell'epoca il Cacciatore non aveva ancora realizzato un perfetto controllo. della Federazione, come è accaduto in seguito; e pertanto le preferenze della provincia non potevano essere ben controllate. Dal '52 al '53 fu, infatti, segretario della Federazione salernitana il sen. Petti, che con l'avv. Petillo contendeva al Cacciatore junior la successione di Luigi Cacciato~e nella leadership del socialismo locale. Di agiata famiglia borghese, studios.o di storia e di diritto, il Petti era già stato segretario della Federazione dal '43 al '48; in seguito, date le· sue note (anche se mai troppo apertamente sostenute) simpatie autonomistiche, era stato un po' appartato, rinvenendo solo dopo la morte del Cacciatore senior, col quale il Petti rappresentava (come abbiamo già detto) la tradizione socialista salemitana del [76] BibliotecaGino Bianco
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