Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

Non meno importanti sono stati i riflessi della segreteria De Martino sulla vita ordinaria della Federazione napoletana. Non solo, infatti, questa ha ormai realizzato intorno alla sua persona un'omogeneità di indirizzi direttivi, ma (cosa ancor più importante) ha elaborato e va elaborando una serie di quadri medi e di quadri di base in grado di dare a tali indirizzi un concreto significato. Di qui l'incremento dai ci~ca 16.000 iscritti nel '49 ai circa 20.000 di adesso e le esperienze organizzative (ad es., in materia dr nuclei territoriali), la intensa partecipazione agli organismi unitari (Rinascita, mutue co11tadine, etc.), il contatto con vari ambienti indipendenti, la popolarizzazione dei simboli e degli atteggiamenti del Partito, lo sforzo di coprire anche, nella misura del possibile, il terreno culturale (sul quale la Federazione napoletana era stata sempre particolarmente scoperta: è recente un Convegno sui problemi della scuola): Si aggiunga la presenza, mantenuta anche negli anni peggiori e oggi accentuata, in seno alla Camera del Lavoro e ai sindacati; e si comprenderà come la Federazione napoletana abbia potuto aumentare i voti del '46 e come essa appaia oggi un organismo in grado di assolvere quasi perfettamente ai suoi compiti organizzativi. Naturalmente esiste anche un passivo della gesti,o,ne De Martino, ed è particolarmente evidente sul terreno politico. Se, infatti, la sua rigida impostazione unitaria ha costituito l'elemento che è valso a cementare sul piano interno il nucleo che attualmente dirige la Federazione, non bisogna neppure dimenticare che una tale impostazione rischia di restringere pericolosamente lo spazio sul quale la Federazione stessa possa muoversi all'esterno in una fase più vivace della lotta politica. Se ne è avuta una prova nel recente inizio della campagna elettorale amministrativa nel capoluogo, dove il tentativo del P.S.I. di dar vita ad un certo .incontro e colloquio con la Democrazia Cristiana è stato da questa nettamente e duramente respinto. D'altra parte, non si può neppure prevedere come questo fatto possa, in prosieguo di tempo, reagire all'interno su quel nucleo di giovani dirigenti, che abbiamo più volte ricordati come elemento essenziale del successo dell'on. De Martino. Per costoro, infatti, la concezione unitaria è stata nello stesso tempo una professione di fede prestata con tutto il vigore di cui sono capaci i giovani, e non meno un'arma per la lotta interna contro quegli elementi che del Partito avevano, a loro modo di vedere, un concetto inadeguato o che ne facevano strumento di affermazione personale. Maturati ora dalle es,perienze direttive, e scontata la vittoria interna, potranno essi accontenr tarsi di un Partito che resti immobile nella raggiunta compattezza burocratico-organizzativa? E fino a quando continuerà a soddisfarli la concezione di due partiti per una stessa politica? Nè un rinnovamento della Federazione napoletana potrebbe mai venire da altri che da loro. Sconfitto il gruppo . Sanso,ne, restati sempre in posizione di secondo piano (salvo qualche periodo) i vecchi socia'listi, essi sono, con alcuni elementi, della •provincia, gli unici [71] Bibloteca Gino Bianco

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