seggi di deputati conseguiti dal Fronte andarono ai comunisti: nè poteva essere diversamente se si pensa che quell'S,3 % dei voti, cui assommava la percentuale del P.S.L.I., proveniva sicuramente di peso dal 16,3 % conseguito· il 2 giugno dal P.S.I.U.P.; e che pertanto almeno due terzi del 25,6 % del Fronte dovevano essere attribuiti a voti comunisti. In seguito, trasferitosi a Roma il sen. Milillo, la situazione del P.S.I. divenne ancora più grave, anche qui proprio nel periodo in cui più intense· si facevano nella regione le lotte di classe. Quasi nessuno rimase, infatti, a sostenere efficientemente la situazione a Matera; mentre il carattere autoritario e accentratore, nonchè i criteri organizzativi di socialista all'antica, propri.i del Torrio, non erano i più idonei a risollevare le già difficili condizioni del P.S.I. nell'altra provincia. Con l'inizio della fase morandiana, il Centro intervenne in qualche modo, affidando la Federazione materana al prof. Franco, insegnante di storia e filosofia colà trasferito. Le elezioni pro-· vinciali dettero al P.S.I., grazie agli accordi con i comunisti, tre consiglieri a Potenza ed uno a Matera. Le seguenti elezioni politiche, del 7 giugno '53, rivelayano un certo assestamento del Partito, sia pure ad un livello inferiore a quello del 2 giugno '46 (20.901 voti, il 6,8 %). Contemporaneamente, però, il Partito perdeva il suo ultimo parlamentare· lucano, in quanto il sen. Mi-- lillo, presentatosi candidato nel collegio di Altamura anzichè a Matera, dove nel '48 era stato eletto, non raccoglieva, nel pur forte collegio pugliese,. una sufficiente votazione. A breve distanza dalle elezioni del '53 si ebbe la morte del Torrio. Venne allora a dirigere la Federazione socialista potentina (prima insieme· con quella materana, che già dirigeva, e poi da sola) il prof. Franco che ancora oggi ne è il segretario: personalità complessa e di un certo rilievo. Di famiglia borghese e cattolica (un suo zio è vescovo), laureato egli stesso alla Università Cattolica di Milano, il Franco è giunto al marxismo e al socialismo attraverso una lenta maturazione dei suoi interessi meridionali- . stici. La convinzione della necessità di una larghissima azione unitaria nel Mezzogiorno costituisce, infatti, il << porro unum » del suo orientamento politico, sicchè il << Movimento per la Rinascita del Mezzogiorno'> è la formula da lui di gran lunga preferita. Per il resto, è da ritenere che solo le sue· origini cattoliche e la tradizione familiare lo abbiano trattenuto dal concretare questa sua convinzione nell'iscrizione al P.C.I. invece che al P.S.I. Pur non potendo assolvere c:;onla necessaria continuità al suo compito (egli è anche membro del Consiglio Provinciale di Bari per il collegio di Altamura e il suo insegnamento lo trattiene ora a Viterbo), il Franco ha saputo tuttavia, nei due anni della sua reggenza potentina, creare intorno a sè un piccolo nucleo di giovani elementi (fra cui il vice-segr. prov. Mecca, artigiano, e un insegnante elementare, Grieco), dai quali si potrebbe a sua [62] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==