Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

guerra moltissimi nuclei di vecchi socialisti, il patrimonio della tradizione socialista veniva a trovarsi notevolmente ridotto; e pertanto, anche sotto questo aspetto, le province lucane si trovavano avvicinate a quelle precedentemente trattate. Le consideriamo tuttavia a parte, perchè i problemi del P.S.I. i11 Basilicata, pur essendo pressappoco gli stessi dell'altra zona, sono però meno gravi ed acuti, come provano oltretutto la più alta percentuale raggiunta qui dai voti del Partito (6,7 %) e la loro più uniforme distribuzione ~el territorio della regione. All'indomani della Liberazione il P.S.I.U.P. si costituì per iniziativa di nuclei isolati e senza contatti fra loro, che trovarono una prima possibilità -di incontro al Congresso Antifascista di Bari del gennaio '44. A Potenza aveva diretto la ricostituzione del Partito un insegnante elementare di Irsina (provincia di Matera), legato al P.S.I. prefascista e vittima durante il ventennio fascista di persecuzioni che lo avevano allontanato dalla provincia natia: Vincenzo Torrio, col quale collaborò l'avv. Donato Leone.· A Melfi, invece, fu promotore della rinascita del Partito lo stesso sopra menzionato Di Napoli, che nel periodo prefascista era stato anche deputato e in questo dopo- ·guerra fu ministro del lavoro nel 1944. A Matera, infine, fu protagonista Vincenzo Milillo, valente civilista. Il 2 giugno '46 il successo del Partito fu qui addirittura clamoroso; e tale da fare della Basilicata la regione a mag- _gior densità di voti socialisti (41.646 voti, pari al 16,3 %) di tutto il Mezzogiorno. Andò a11ora al Parlamento un nipote di I~ttore Ciccotti, l'avv. Aldo Enzo Pignatari, capovolgendo cosi le previsioni che davano sicure ·eletto l'on. Di Napoli; e con tanta maggior sorpresa generale in quanto il neo-eletto aveva fino allora preso ben poca parte alla vita regionale del Partito, al quale non era neppure iscritto. Egli, infatti, era stato sollecitato ad entrare nella lista del P.S.I.U.P. dallo stesso Di Napoli e del Torrio, ritenendo costoro che il Pignatari, per le sue tradizioni familiari e ancor più per il suo largo ascendente professionale, avrebbe recato al P.S.I.U.P. un non piccolo apporto di voti: come in effetti accadde, ma ad esclusivo vantaggio del medesimo Pignatari. Comunque, allorchè, in .seguito alla scissione saragattiana sia il Di Napoli che il Pigna tari aderirono .al nuovo P.S.L.I., fu facile pronosticare il calo rilevante dell'influenza elettorale socialista, che il 18 aprile '48 si ripercosse gravemente sulle liste del Fronte Popolare, nonostante la rapida e contemporanea espansione comunista nella regione. La Basilicata, infatti, fu la sola regione del Mezzogiorno in cui il Fronte restasse al disotto del livello complessivo conseguito nel '46 da P.S.I.U.P. e P.C.I. (1946: 29,2 %·; 1948: 25,6 %) e fu insieme la regione meridionale con più alta percentuale di voti socialdemocratici (8)3 %). Il ~.S.I. ebbe tuttavia modo di mantenere qualche posizione, grazie .all'elezione al Senato dell'avv. Milillo. L'altro seggio senatoriale e i due [61] Bibloteca Gino Bianco

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