addirittura il candidato fascista sen. Enea Franza. Evidentemente il P.S.l., risente a Vallata la mancanza di elementi in grado di indirizzare e dare maggiore qualificazione alla sua base contadina; mancanza di cui è anche indizio l'elezione del sindaco ex-oomunista. · Nel capoluogo, dove il P.S.I. raccoglie meno voti (942) che a Bisaccia (1074) e a Calitri (974), esso è apparso il 7 giugno '53 in progresso rispetto· alle << amministrative» dell'anno precedente, in cui aveva raccolto 678 voti .. Ma il progresso diventa poi più che dubbio se si pensa che il 7 giugno, data la presenza in città di un Centro Addestramento Reclute, votarono in Avellino ben 3761 cittadini iscritti nelle liste di altri Comuni, oltre i circa 20.000 elettori locali. In effetti nel capoluogo vota ormai per il P.S.I. l'esigua schiera di coloro che sono legati al Partito più che altro dalla forza della consue-· tudine. Il professore di storia e filosofia Armando Cataldo e un ferroviere, Giuseppe Francavilla, sono un po' i maggiori esponenti del Partito nella città, essendo recentemente defunto il preside del locale Istituto Magistrale, Emanuele Papa. Il segretario della Federazione è invece l'avv. Alberto De Buono, di Santa Paolina, che però esercita nel capoluogo la sua profess.i<?ne. Anche sindacalmente la posizione del Partito, nonostante i molti posti di responsabilità occup,ati da suoi iscritti, non è delle più floiiide. Nel restante della provincia, il P.S.I. ha qualche buona posizione nell'Arianese, nell'Avellinese vero e proprio e nella parte più meridionale (Solofra e Montella), ma unicamente grazie alle posizioni personali del De Buono e di un altro consigliere provinciale e membro dell'Esecutivo Federale, Marinari, generale in pensione; o come frammenti delle sue posizionit del '46. 2. - La Basilicata Anche la Basilicata è una << zona depressa» del socialismo meridionale; e i termini della depressione s.o,nopressappoco gli stessi che abbiamo illustrato per la zona precedente: incapacità dei quadri locali a dare uno specifico significato alla partecipazione socialista ai movimenti popolari; dissolviJ?ento dell'elettorato socialista del '46 (qui assai più forte che nella zona precedente). È da notare però per la Basilicata una maggiore, e anzi in certa misura determinante influenza della scissione del '47. È anche da notare che, a differenza delle province della prima zona, in Basilicata esisteva una più forte tradizione di socialismo prefascista, di cui vivevano ancora nel '44 i maggiori esponenti, fra i quali Michele Bianco a Matera, Michele Mancino a Potenza e Attilio Di Napoli a Melfi. Senonchè, passati i primi due al P.C.I. già prima del 1926 ed essendosi orientati verso di loro in questo dopo- [60] Bibloteca Gino Bianco ..
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