Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

,caratteristiche geografiche ed economico-sociali, di fronte al resto della Pro- . . v1nc1a. In provincia di Avellino è stata più evidente che a Benevento e a Campobasso la crisi di indirizzi e di metodi sopravvenuta nel P.S.I. dopo i fittizi successi nelle votazioni del '46, quando la provincia aveva dato al Partito il 9 % dei suoi suffragi, pari a 18.033 voti, e addirittura un deputato nella persona dell'avv. Ireneo Vinciguerra. La formazione del Fronte Popolare nel '48 nascose momentaneamente la gravità della cosa, tanto più che la scissione saragattiana non aveva avuto neppure qui conseguenze clamorose: la personalità di maggior rilievo che vi aderl fu l'avv. Aurelio Genovese. Ma anche qui contribuirono al successo della lista di Unità Socialista elementi estranei ad una precisa qualificazione socialista, fondati spesso su influenze personali dirette. Ebbe, però, già molta importanza il fatto che la XXIII Circoscrizione, cui Avellino appartiene e che aveva dato al P.S.I.U.P. nel 1946, non essendovi allora inclusa la provincia di Benevento, due deputati (Luigi Cacciatore e Ireneo Vinciguerra), ora invece, con l'inclusione di questa provincia, non riconfermasse al P.S.I. che il mandato dell'on. Cacciatore; e solo mediante il passaggio di costui nel Collegio Unico Nazionale, gli desse un secondo seggio alla Camera nella persona della on. Rosa Fazio Longo: l'uno e l'altra comunque, non avellinesi. In tal modo, venendo a mancare il parlamentare locale, si perdette un prezioso elemento di coesione e di propulsione. Peraltro, fu proprio l'ex-costituente Vinciguerra a rendere esplicita la ·crisi latente in cui si dibatteva la Federazione Irpina del P.S.I. al momento della scissione romitiana, insieme con un altro influente personaggio del so,cialismo provinciale, Vincenzo Napoli. Del che si sono poi visti gli effetti il 7 giugno, chè quella di Avellino è stata una delle pochissime province meridionali in cui il P.S.D.I. abbia aumentato i voti di U.S. Contemporaneamente il P.S.I. è disceso dai 18.033 voti del '46 a 10.026 e dal 9,0 % al 4,1 %- Il risultato sorprese forse chi, fermandosi ai risultati delle elezioni provinciali del '52, riscontrava non solo una votazione del P.S.I. sommante a 17.000 voti, ma addirittura che dei 6 seggi conquistati al Consiglio Provinciale dai candidati di << Rinascita », 3 erano andati a socialisti, 2 a comunisti e uno all'indipendente avv. Nicola Velia. In realtà, i disastrosi risultati del 7 _giugno '53 furono lo sbocco logico e naturale delle vicende attraverso le qual~ il Partito è passato in questi anni in Irpinia; laddove i risultati delle elezioni provinciali del '52 furono frt1tto di accordi con i comunisti, in Irpinia divenuti fra ii '46 e il '53 ancora più forti che in Sannio. È sussistito anche qui in forma acuta, e maggiormente dopo l'allontanamento del Vinciguerra, il problema dei quadri in grado di impostare e popolarizzare un'iniziativa socialista in ordine ai problemi provinciali, pro- [58] Bibloteca Gino Bianco

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