Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

da un· autentico approfondimento dei problemi politici; per cui anche• la sua posizione finisce sempre col rimanere un po' velleitaria e discontinua, I pur consentendogli qualche interessante presa di posizione in ordine a problemi locali in seno al Consiglio Provinciale. Nel restante della provincia, la· posizione più forte per il P.S.I. è il capoluogo. Qui, dopo il '48, il Partito sostanzialmente si è ripreso dalla grave crisi che lo aveva colpito per le defezioni del Tibaldi prima e del Rossi poi, al che ha contribuito l'ingresso in esso di alcuni noti professionisti locali, fra i quali il dott. Andrea Ferrannini proveniente dal P.R.I. e i] dottor Armando Salomone Megna proveniente dal P. d'A. In tal modo, i 1057 voti del '46 sono oggi diventati 1209, il che significa, comunque, in termini percentuali, una lieve flessione. Ad ogni modo l'aumento dei voti non denunzia altro dal punto di. vista politico, se non una progressiva caratterizzazione in senso piccolo-borghese dell'elettorato socialista cittadino. Benevento è stata, infatti, una delle province meridionali in cui i sindacalisti del P.S.I. hanno avuto ed hanno tuttora meno voce in capitolo; e dove di conseguenza minore è stato il contatto del Partito con le masse popolari anche nel grosso centro urbano costituito dal capoluogo. E, inoltre,' ha pesato e pesa a tutt'oggi sul Partito, dopo le varie scissioni una veramente d~solante scarsezza di quadri di un certo livello; basti dire che l'attuale segretario provinciale (sig. Iarrusso, insegnante di stenografia nel locale Istituto Tecnico Statale) è entrato nel Partito soltanto tre anni or sono e nell'ultimo congresso provinciale non è stato possibile trovare di meglio. Dopo il '53, speranze di maggior dinamismo dell'organo provinciale ha destato. l'ingresso in esso, oltre che di un nuovo funzionario del Partito, il dott. Marino, buon conoscitore dei problemi del Sannio e cli questioni sindacali, del giovane laureando in Giurisprudenza, Giuseppe Ferrannini, fratello del dott. Andrea, volenteroso militante, di discreta preparazione generale. Ma sono ancor oggi poco più che speranze. Nè, del resto, il compito è facile. Nei più importanti Comuni della Provinoia (Sant'Agata dei Goti, Montesarchio, Sa11Bartolomeo in Ga.Jdo, San Giorgio del Sannio etc.) il P.S.I. ha subito cali fortissimi dopo il '46. In sostanza, tolti alcuni casi (San Leucio del Sannio, Calvi San Nazzaro, Paupisi, San Marco dei Cavati) e tolto il capoluogo, dove è facile individuare nell'influenza di alcuni professionisti e in un'accresciuta diffusione in seno alla piccola borghesia le ragioni della sia pure relativa forza del P.S.I., questo solo nella zona di Morcone costituisce una forza popolare di notevole diffusione. È più che dubbio però che questa zona possa costituire il punto di appoggio per una organica diffusione del Partito nel Sannio, stante non solo il non buon accordo fra il De Ciampis e la Federazione Provinciale,. ma anche il fatto che la zona di Morcone fa un po' corpo a sè, per le sue· [57] ~ibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==