Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

I Editoriale Percilè, dt4nque, un'inchieJta, questa inchiesta, sui quadri e sul per-' sonale dirigente del Partito SocialistaItaliano nell'Italia meridionale, oggi? Perchè questa analisi obiettiva e attenta (o almeno il più obiettiva ed atten.. ta possibile), di situazioni locali e personali, di organizzazioni provinciali; questa valutazione delle forze e degli uomini, dei risultati di un certo impegno orga1iizzatit10e delle conseguenze talvolta contraddittorie di una certa politica? ~ La risposta è quella più semplice, che viene subito alla mente di ciascuno. lnna12zi tutto, il P.S.I., tra le tante anomalie della nostra vita politica, è una delle anonzalie più grandi, costituisce uno dei problemi più àifficili da comprendere. Poichè esso è il solo partito europeo, dell'Europa occide1ztale,che si fregia del nome di «socialista>>a, cui va il credito di milioni di elettori come a partito socialista,e che tuttavia è legato, o almeno è staro legato fino ad oggi, col P.C.l. da un vincolo che andava ben µl di là del cosiddetto « patto d'unità d'azione »; è il solo partito social,ista I europeo che si sia sobbarcato ad una esperienza frontista, il solo, infi11,e, che su problemi di fondo della vita europea e mondiale si sia trovato schierato con l'Unione Sovietica e coi partiti comunisti, contro tutti i demo-- cratici, e tutti i socialisti. Questi non vogliono essere rimproveri, o accuse: sono semplici constatazioni di fatti, e di fatti che sollecitano una spiega.:. zione, che impongono una domanda: come, perchè? Non solo: ma da qualche tempo a questa parte, dopo cilcuni anni di esperienze frontiste, si è venuto, sempre a proposito del P.S.l., ponendo agli osservatoridi cose politiche come agli stessi uomini politici un nuovo problema: quello di Utlapolitica autonoma dei socialisti, autonoma, s'intende, [3] Bibloteca Gino Bianco. '

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