trato a Taranto dopo essere stato eletto deputato alla prima Legislatura, i11 ~ostituzione di un deputato comunista deceduto. Ma alla vigilia delle elezioni politiche del '53 venne eletto segretario il calabrese dott. Luigi Ladaga, trentadt1enne, membro del Comitato Centrale. Di provenienza azionistica, ex segretario nazionale giovanile del P.S.I. dalla scissione di Palazzo Barberini fino alla sconfitta di Basso, egli scelse fra le varie possibilità di lavoro offertegli, la direzione della federazione della maggiore città operaia del M~zzogiorno. Nell'esperienza meridionale è venuto rimeditando su alcune asprezze dell'operaismo massimalistico, alla Basso; all~ classe operaia del Sud assegna la funzione di mediazione fra le masse rurali meridionali e le masse operaie del Nord, illudendosi cosi di rivalutare il contadiname, che in realtà non esime dalla subordinazione agli interes~i operai. La sua concezione dell'apertura a sinistra non è diversa da quella del Peretto, per cui l'invito alla 1collaborazione e all'incontro, rivo,lto dal Ladaga agli altri ambienti politi•ci, non si distingue ancora dal consueto schema frontista. Per contro, al nuovo segretario della federazione di Taranto va riconosciuto il merito di aver riqualificata la politica socialista nella sua provincia, e di aver reso la federazione da lui diretta la più efficiente delle Puglie. Fra l'altro va notato il buon livello di sensibilità politica raggiunto dai quadri sindacali, dal segretario della Federbraccianti, _Pala, a quello dei Metalmeccanici, Sebastio. Interessanti i risultati delle elezioni nel '53: rispetto alle << amministrative ,, di due anni prima i socialisti hanno gua-dagnato in città ciir{:a3000 voti, progredendo dal 10,5 % all'l 1,8 %, mentre i comunisti, perduto qualche centinaio di voti, per l'aumentato numero dei votanti regredivano dal 35,1% al 29,1 %-Nel complesso della provi,ncia, invece, il P.C.I. ha ottenuto il 28,2 o/ 0 dei voti di fronte all'8,9 % del P.S.I.; ma n1entre nei centri minori la percentuale sociali 1 sta si mantiene quasi al livello del capoluogo (11,4 %) di fronte al 22,5 % dei co1nunisti (percentuale inferio,re a quella de.J capoluogo), nei centri maggiori il dislivello si aggrava, i comunisti su,perano la per.centuale del capoluogo (29,8 %), i sociali,sti cadono al 4,3 %· Le elezioni amministrative « supplementari » nel '53-'54, in tre grossi centri della provincia, Sava, Laterza e Castellaneta, hanno rivelato progressi sensibi'li del P.S.I., che, in dt1e di questi centri, Castellaneta e Laterza, situati in zona di riforma, ha superato, e proprio a spese dei comunisti, gli stessj risultati ottenuti dal P.S.I.U.P. nel '46. Non si vogliono supervalutare queste indicazioni, ma non si può negare ad esse un significato abbastanza eloquente se le si confronta a quelle similari di altri centri della Puglia e al voto <<politico>>del capoluogo. La conclusione che a questo punto si può tirare sembra valida perciò per tutte le provincie della Puglia. Serpeggia nel mondo rurale una certa [47] Bibloteca Gino Bianco
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