_ ... tito e sostituito da un commissario nominato dal centro. Per la tarda età Io Stampacchia dal canto suo si ritirava dalla politica attiva, pur rimanendo fedele al· proprio vecchio partito e giustificando l'unità d'azione con i comunisti per la necessità della contingente situazione politica. Il P.S.I. rimase praticamente assente in questo periodo dalle agitazioni contadine; e ne trassero grande vantaggio i comunisti, assorbendo anche diversi nuclei socialisti di recente formazione. La segreteria succeduta al commissariato non fu migliore di quella precedente: certo Menduni, già sinda-. calista fascista, ora consigliere provinciale, segretario anche della Camera del Lavoro, fu assunto come funzionario della << coltivatori diretti» e quindi espulso dal partito di cui aveva ricoperto la massima carica. A questo punto il gruppo di giovani che aveva a suo tempo sostenuto Corciulo assunse in proprio le !Ilaggiori responsabilità direttive: il trentaduenne avv. Mario Indirli ascese alla segreteria che tuttora detiene. Partito da generici sentimenti socialisti, l'Indirli si è venuto orientando verso l'ortodossia marxista-leninista, grazie anche a numerose letture dei testi . classici; ma non è arrivato fino alle posizioni comuniste perchè auspica una politica estera neutralista e non l'adesione al blocco sovietico propugnata dal P.C.I.; e perchè ritiene per ora possibile nella situazione italiana solo uria politica interna riformista, perseguita in forme deteriori dallo stesso P.C.I., ma perseguibile in forme ben più efficienti dal P.S.I., grazie alla sua più libera struttura. Quindi niente fusio,ne, anzi la massima articolazione dei partiti operai. Quanto all'apertura a sinistra e al dialogo con i cattolici, sono obiettivi seri e possibili, che presuppongono però un forte partito socialista: il che non si può dire per Lecce (socialisti: 4,8 %; comunisti: 15,3 %), dove lo squilibrio dei rapporti di forza fra i partiti di estrema sinistra spinge i socialisti nell'orbita comunista e li trattiene nello schema frontista. Sulla base di tale considerazione lo Indirli si mostra piuttosto restio ad assumere autonome iniziative politiche; tanto più che l'orientamento della locale D.C., reazionario, è tutt'altro che invitante. Consiglieri provinciali del P.S.I. sono gli avvocati Nicola Manno di San Cesareo e Martino Abbatelillo di Tav'Ìano. Il primo fece parte della direzione Jacometti, ma considera genericamente indispensabile il patto d'unità d'azione; non disti,ngue gran che fra Basso, Lombardi, Vecchietti, considerati diversi temperamenti e non esponenti di diverse valutazioni politiche; riecheggia una tradizione di pesante anticlericalismo e s'esprime attraverso approssimative formule di propaga~da. Il secondo, Abbatelillo, sembra più sensibile al richiamo di un graduale autonomismo, forse perchè risente anche della tradizione socialista del suo paese, Taviano: tradizione riformista che risale al tempo dell'avv. D'Ambrosio, pioniere del socialismo salentino. Comunque la provincia di Lecce è zona depressa per il socialismo, dal punto di vista politico come da quello elettorale. Esso peraltro sembra non [44] Bibloteca Gino Bianco
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