Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

, quarti, mentre nel '46 ne rappresentarono solo i due terzi. La posizione personale del Guadalupi, protagonista dj queste ultime vicende elettorali, è stata fin qui ispirata al frontismo più ortodosso. Recisamente negativo è il suo giudizio su tutta la politica dei governi democratici, che egli rigetta anche nei suoi aspetti più progressivi, come ad esempio il Piano Vanoni, considerato niente di più che << uno strumento escogitato» per accrescere il dominio dej ceti abbienti e dei gruppi monopolisti.ci nazionali ed internazio,nali. Soltanto in questi ultimi tempi; il Guadalupi si è sforzato di adeguare la linea po1itica locale alle direttive elaborate dalla direzione nazionale in tema di << apertura a sinistra» e di << dialogo con le masse cattoliche ». Il problema si pone però per lui come una ardua quadratura del circolo, in quanto si tratterebbe di elaborare una politica di tipo nuovo senza compromettere la concordia con il Partito Comunista. Comunque, oltre all'on. Guadalupi, il socialismo brindisino non può contare, oggi, su alcun esponente fornito di una qualche capacità politica e organizzativa. C'è soltanto qua·lche elemento incaricato di funzio1ni amministrative di un certo rilievo, come Matteo Ancona, segretario del sindacato degli scaricatori ,di po,rto e assessore per l'assistenza al Consiglio Comunale di Brin,disi, e Vin,cenzo Costa, segretario regionale dei marittimi e consigliere provinciale; e qua1che funzionario di partito, come Giusep1pe Del Vecchio ed il dott. Vito Antico, dirigente della sezione stampa e propaganda. I due sindacalisti, Ancona e Costa, hanno peraltro una dis,creta competenza dei problemi delle rispettive categorie, e professano convinzioni piuttosto moderate, auspicando - magari per la consueta deformazione professionale - una preminenza del sindacato nei rapporti con il partito. Spiriti massimalistici prevalgono invece nei due funzionari di partito, Del Vecchio e Antico, e specie nel secondo, che dimostra una certa acquiescenza ai vecchi motivi classici della polemica socialcomunista durante il quinquennio degasperiano: opposizione alla riforma agraria come ad uno strumento di discrimi-nazione e di corruzione, negazione di qualsiasi validità ai partiti socialisti delle demo- . craz1e europee, ecc. Il socialismo brindisino può dunque contare su una notevole forza elettorale, ma a quest'ultima non si accompagna una corrispondente effici•enza politica. L'on~ Guadalupi, che è e resta un elemento isolato, garantisce una costante osservanza ed interpretazione delle direttive centrali del partito. Ma - ripetiamo - intorno a lui non si è for1nata una équipe effi 1 ciente, e l'unico elemento di rilievo del vecçhio gruppo dirigente, l'ing. Marinazzo, è distratto da ogni attività più propriàmente politica dalle preoccupazioni della cooperativa da lui dirett.a. La sostituzione del Guadalupi, oggi come dieci an11i fa, costituirebbe un grave, forse insolubile problema. Le fortune elettorali del P.S.I. in provincia di Brindisi sembrano quindi ancora oggi pericolosamente polarizzate su una posizione personale, per quanto modernizzata nei [42] Bibloteca Gino Bianco

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