Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

giungeva una propria autonoma qualificazione politica, che la portava ad essere sempre più vicina alle direttive che la sinistra, nuovamente tornata al potere, stava imprimendo al partito. Nella sua posizione si riflette, più éhe altro, una esperienza immediata di azione vissuta in una delle zone più latifondistiche della Regione. Il suo discorso sui temi politici attuali - dall'apertura a sinistra al dialogo con i cattolici - sembra rigorosamente oirtodosso, sia pure con una personale accentuazione dello spirito frontista, la quale va spiegata con il riferirsi alla situazione locale del foggiano, dove i legami poli• tici presentano una particolare vischiosità. Non è tuttavia ben chiara la pros,pettiva futura che la Matera assegna al patto d'unità d'azione, se lo consideri cioè come uno strumento tattico, oppure come il preludio di una soluzione fusionistica. Forte dell'appoggio della direzione nazionale, che individuava in lei un fidato elemento politico, alle elezioni del '53, la Matera venne indicata, insieme all'avv. Capacchione di Bari, come l'elemento su cui dovevano concentrarsi i voti socialisti del collegio. Risultò quindi eletta, e fu seconda nell'ordine delle preferenze, distanziando di molto tutti gli altri candidati della sua federazione, che avevano raccolto i propri voti soltanto nell'ambito provinciale. In complesso le elezioni del '53 rivelavano che nel foggiano il fronte delle sinistre aveva migliorato le proprie posizioni rispetto al '48 e superava di poco le percentuali-limite raggiunte nelle elezioni per la Costituente (40,2 % nel '46; 40,4 % nel '53). Negli interni rapporti di forza si era per? verificata la consueta modificazione: un ulteriore rafforzamentto del P.C.I., che toccava il 31,6 % dei voti, ed un quasi dimezzamento della percentuale so-- cialista, ridotta all'8,8 %-Nel capoluogo i socialisti reggevano ancora quanto a numero di voti, pur diminuendo, in valori percer1tuali, dal 21,5% al 15,4 %- Sempre nel capoluogo, i comunisti raddoppiavano la loro percentuale, passando dal 9,7 % al 18,l %• Questo incremento di voti del P.C.I. era l'effetto solito delle lotte co11tadine a direzione comunista che qui erano state tra le più vive delle Puglie ed erano sboccate a volte in manifestazioni addirittura anaochiche, che a stento avevano potuto essere controllate dagli stessi dirigenti sindaca'li. Ma pro-- prio in quelle zone, che più erano state interessate alle lotte per la terra ed alla riforma, cominciavano t)d affiorare fermenti nuovi che, a ben vedere, avevano trovato una loro prima sia pur vaga espressione negli stessi dati elettorali del '53. Difatti, se le sinistre riuscivano, come si è detto, a superare la lieve flessione del '48 ed a raggiungere la percentuale del '46, ciò era dovuto principalmente all'apporto dei comuni posti al di fuori della zona di riforma. Nelle zone di riforma, per converso, i voti socialcomunisti non superavano di molto, nel loro complesso, le percentuali del 1948. Le elezioni amministrative supplementari, che ebbero luogo l'~nno successivo confermavano ed accentuavano, in tre grossi comuni interessati alla [33] Bibloteca Gino Bianco

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