che, a cavallo tra i due secoli, offrì le maggiori possibilità ai sorgenti movimenti socialisti. Nei suoi grossi centri bracciantili fiorirono per alcuni de ... cenni il sindacalismo anarchico e il socialismo rivoluzionario, finchè la scissione del 1921 portò fuori delì'ampio e confuso fronte delle sinistre gli elementi più conseguentemente rivoluzionari. Attorno ad un bracciante, Giuseppe Di Vittorio, e ad uno stu1dioso di economia agraria, Ruggiero Grieco, si organizzava il partito comunista. A garantire la continuità del vecchio partito socialista restò l'avv. Domenico Fioritto, proveniente da antica famiglia borghese del Gargano e che di lì a poco doveva diventare il segretario nazionale del socialismo massimalista. Vent'anni dopo, all'indomani della Liberazione, sarà lo stesso Fioritto a riorganizzare il~ partito socialista foggiano, e ne deterrà fino alla morte, cl1e avrà luogo nel '51, la segreteria provinciale, coadiuvato da un giovane avvocato di Foggia, Ruggiero, a lui legato da stretti rapporti personali. Alle elezioni del '46 la provincia di Foggia, in seguito ad una compatta manovra delle preferenze, riu_scìad aggiudicarsi i due seggi socialisti del collegio, non ostante che l'apporto di Bari, in numero di voti, fosse stato sensibilmente superiore. Vennero eletti l'anziano avvocato Fioritto ed il giovane avv. Ruggiero. Il 16,1 % riportato dal P.S.I.U.P. nella provincia fu dovuto in misura più rilevante all'apporto dei piccoli centri delle zone montane confinanti con l'Irpinia ed alla votazione del capoluogo (dove il partito ottenne il 21,5 %); di minor rilievo fu il contributo dei grossi comuni bracciantili del Tavoliere, i[ cui elettorato popolare si orientò in •preferenza verso il P.C.I .. I comunisti totalizzarono la percentuale provinciale del 24,1 %- All'indomani della scissione di Palazzo Barberini, l'on. Ruggiero ab"' han.donò il P.S.I. per il nuovo partito. Ma alle successive elezioni, quelle del '48, la socialdemocrazia riusciva a tagliare appena un ventesimo dello schieramento di sinistra ed a totalizzare appe11a il 2 % dei voti validi. Correlativamente, il Fronte Popolare otteneva il 38,3 % del totale, rispetto al 40,2 % ottenuto in complesso dalle due formazioni presentatesi distinte nel 1946. Nè l' on. Ruggiero, nè l'on. Fiori tto ve11nero rieletti. L'età avanzata del Fioritto rese anzi necessaria, nell'ambito della Federazione provinciale, la sua sostituzione di fatto con un elemento più giovane: il dott. Edmondo Bucci, che assunse la carica di vice segretario. Oggi il Bucci è assessore provinciale alle finanze, e professa le tesi più strettamente frontiste, sia pure presentandole come frutto di parti,collari ripensamenti ideologici, in verità alquanto confusi. Alla morte del Fioritto si pose il problema di una sostituzione che risolvesse le lotte interne alla federazione. Per tale compito il Bucci non sembrò l'elemento più idoneo, per quanto avesse esercitato per alcuni anni le mansioni di « luogotenente » del vecchio esponente socialista. Si rese necessaria l'immissione di un elemento « esterno », ed esso fu il napoletano Sa·lvatore [31] Bibloteca Gino Bianco
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