.sconfitta subita nelle elezioni del '53 il Paolucci ha avuto un periodo di ·ecclisse, per cui ha trascurato anche i suoi obblighi di consigliere provinciale, che peraltro si ripromette di riprendere nello scorcio di tempo· riservato alle attuali amministrazioni: evidentemente sia in vista delle prossime elezioni amministrative, sia in vista di eventuali elezioni politiche. In questa luce va interpretato in parte (per le ragioni che abbiamo detto) anche il suo recente trasferimento a Pescara. In ogni caso, il Paolucci dispone provatamente dei suoi elettori del basso Chietino, dai quali ebbe la parte di gra11 lunga maggiore delle 6381 1 preferenze raccolte il 7 giugno. È questo un classico esempio di clientela fondata sul piccolo favore, e alimentata e giustificata da un verboso quanto vacuo giacobinismo e da un disinvolto tra- · -sformismo. Resta, infine, da parlare di Lanciano: uno dei centri maggiori della provincia per popolazione e per importanza commerciale; ed anche uno dei pochissimi centri della provincia in cui il rapporto tra socialisti e comunisti sia più nettamente sfavorevole a questi ultimi. Situazione determinata ·in parte dalla personalità degli esponenti socialisti locali (qui principalmente l'avv. Licio Marfisi, che ha attivamente partecipato alla vita locale fin dal tempo in cui i lancianesi cacciarono i tedeschi); in parte dalla atmosfera sociale di questa zona chietina che rifugge dagli impegni di una faticosa milizia politica. Anche il Marfisi, su per giù suo coetaneo, è sulle posizioni del Mariani; ma conserva nel complesso un tono più moderato ed appare più incline ad un eventuale riesame della situazione. Egli conseguì alle elezioni del '53 ben 5.435 preferenze, seguendo immediatamente i quattro candidati più importanti, Lopardi, Donati, Paolucci e Mariani, e ciò è indice della sua popolarità. Vero è che qualcuno insinua che molti di quei voti furono frutto di un accordo che il Marfisi avrebbe stretto con altro candidato e che da parte sua non avrebbe rispettato. Comunque sta il fatto che il Marfisi è forse il migliore dei pochi quadri qualificatamente socialisti della sua provincia. E se questa sua qualificazione è rimasta un po' un fatto personale, non trasferendosi neppure alla base lancianese (egli stesso riconosce che il P.S.I. è stato con·cepito nel Chietino in termini largamente personalistici), non pare gli si possano muovere addebiti specifici. Del resto, anche in questa provincia la situazione organizzativa del P.S.I. si va avviando probabilmente verso una fase di maggior dinamismo e coesione, un po' su iniziative locali (come appunto a Lanciano, ad opera del Marfisi e dell'avv. Gambescia), un po' per l'intervento del Centro che ha disposto l'invio di un funzionario nella persona del calabrese Musolino, un po' infine per l'assimilazione anche formale in atto di quelle forze che gravitavano intorno al Partito (Paolucci, Tenaglia, etc.). [27] Bibloteca Gino Bianco
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