come un ristagno di quella vivacità politica e civile del Centro, che pure è dato riscontrare in misura notevole nelle restanti provincie abruzzesi. Nel Chietino si intravvedono già situazioni ed atmosfere che caratterizzano il contiguo Molise. Con tutto ciò qualche ce11tro di, maggiore vitalità e qualificazione non manca .al P.S.I. neppure qui. Guardiagrele è il ·più rilevante di tutti. Vive, qui, la tradizione socialista prefascista; e non è senza significato che il primo segretario della ricostituita federazione chietina del P.S.I.U.P .. sia stato l'avv. guardagrelese Luigi Orlando. Inoltre 1a vita di quel piccolo centro, con le sue vicende amministrative assai movimentate, contribuisce non poco ad accentuare la vitalità di questo nu1 cleo sociali.sta, che nel '53 ha anche tolto ai comunisti la precedenza che essi avevano a~·uto fra il '46 e il '51. Altre buone, ma isolate posizioni socialiste è dato riscontrare nell'alto Sangro. La forza elettorale è invece concentrata fondamentalmente nella parte bassa della provincia. Qui si ritrovano anche gli esponenti principali di quelle clientele che, orientatesi da tempo verso il Partito, sono oggi in esso praticamente incorporate: 1'avv. Tanaglia di Orsogna, e il già ,deputato e più volte menzionato avv. Silvio Paolucci di Ortona a Mare. Il primo di essi porta invero ancor oggi la qualifica di << indipendente di sinistra» che. sareb-- be la più consona al suo qualunquismo radicale, che è stata ed è la piattaforma del suo inserimento nella << sfera d'influenza » del P'.S.I. Il rilievo politico della sua posizione si esaurisce tutto in quelle centinaia di voti che, nel collegio di Orsogna, si possono considerare suo apporto_ personale, d~rivato dalla solita fonte del prestigio avvocatesco-familiare. Più importante e complesso è invece il caso dell'on. Paolucci. Questi fu deputato alla Costituente per la lista del P.R.I., col quale aveva cominciato a far politica nel dopoguerra. Senonchè, determinatasi fra il '47 e il '48 la frattura fra centro democratico ed estrema sinistra, il Paolucci fu tra i molti repubblicani cl1e videro, nella collaborazione del loro partito ·con la D.C., un deliberato tradimento e un colpevole abbandono delle esigenze laiche, individuate come essenzialissimo requisito di un'autentica posizione repubblicana. l'l Paolucci entrò cosi nel F.D.P., nelle cui liste fu rieletto alla Camera dei Deputati per la prima Legislatura repubblicana. Quale saldezza ideologica però lo sostenesse s'è potuto vedere ormai anche solo dal fatto che egli, il laicista intransigente, s'è allineato prontamente sulle posizioni del colloquio e della collaborazione coi cattolici, al seguito delle recenti direttive ·del P.S.I. E specialmente vien fatto poi di dubitare del'la genuinità 1 delle sue antiche posizioni repubblicane, noli meno che della sua odierna professione socialista, sentendolo oggi dire •che il discorso di Lelio Basoo è stato, al congresso di Torino, quello al quale, per ragioni i1 deologiche e politiche, egli si riconosce più vicino; e anche ricordando le fiere parole con le quali lo stesso Paolucci stigmatizzava, a suo tempo, il presunto abbandono da parte dei responsabili del P.R.I. dei « grandi principi della scuola repubblicana» (cosa che ripete ancor oggi). Dopo la [26] Bibloteca Gino Bianco
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