Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

le dimissioni di chi se ne faceva portatore: che è stato il caso, rispettivamente, degli avv. Basile e Camilli. Specialmente notevole la figura di quest'ultimo,. consigliere provinciale e socialista di antica data (nel P. S. I. prefascista egli condusse a L'Aquila l'opposizione al vecchio Lopardi). Sia il Basile che il Camilli sono però sostanzialmente degli isolati, mentre l'esecutivo federale controlla saldamente la situazione nella provincia in genere e nel capoluogo in ispecie. D'altra parte, oltre il Camilli, la provincia di quadri di un certo livello non offriva che l'avv. Carlo Sartorelli, sindaco di Torre dei Passeri. Dedito, malgrado gli impegni amministrativi, sopratutto alla professione, il Sartorelli è politicamente sulla posizione del Mariani, alla cui generazione appartiene. Al contrario, però, del Camilli, il Sartotel'li, che ha una forte posizio~e ,pers·onale nel suo comune e in quelli vicini, è, se non in ottimi, certo in buoni rapporti con la federazione del cui direttivo è membro. Il Sartorelli e il Camilli furono anche, il 7 giugno '53, quando però la federazione non aveva ancora assunto l'attuale fisionomia, i candidati che raccolsero nella provincia le maggiori preferenze. Chieti è l'unica delle quattro provincie abruzzesi in cui il P. S. I. abbia migliorato nel '53 (con 18.095 voti) le sue posizioni del '46 (13.252 voti); sostanzialmente però, è la provincia in cui il Partito è più debole, date le basi prevalentemente trasformistiche e clientelistiche delle quali esso qui · vive e alle quali ha dovuto il suo miglioramento elettorale. Solo in parte questa debolezza può essere giustificata dalla completa dissoluzione delle pur esistenti tradizioni di socialismo prefascista; mentre la provincia, con il centro industriale costituito da Chieti stessa e con le delicate situazioni sociali nella parte bassa e in quella alta, ha pur consentito l'intensa attività organizzativa dei comunisti, i quali vi hanno quadruplicato nel '53 (èon oltre 36 mila voti) la loro forza del '46 (circa 9 mila voti). Nè pare che . questa ca~enza del P. S. I. chietino si possa addebitare ai quadri che ne hanno retto la federazione provinciale. Dalla fine del '49 ad oggi, tranne un anno di interruzione fra il '54 e '55, è stato segretario provinciale il geom. Virgilio Cipollone, impiegato del locale Genio Civile (egli è del resto origi11ario di Teramo, ed è anch'egli ,della generazione e degli orienta1nenti politici del lvlariani). Nel capoluogo, dunque, dove l'azione del Cipollone era più diretta, il P. S. I. non solo ha migliorato più sensibilmente che nella provincia le sue posizioni, passando dai 635 voti del '46 ai 1468 del '53; ma vi si è pure diffuso come organica corrente di opinione pubblica fra i ceti piccolo-borghesi e quelli più popolari, grazie anche ad una discreta presenza sindacale, oggi assicurata da un solerte operaio. In realtà, la debolezza sostanziale della pur discreta posizione elettorale del P.S.I. in questa provincia va imputata. con tutta probabilità a1 fatto che il Chietino segna la zona in cui. il passaggio fra Centro e Sud d'Italia comincia a farsi più gravoso e sensibile e si avverte [25] Bibloteca Gino Bianco ..

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