Anche a Pescara vecchia esisteva una tradizione di socialismo prefascista, facente capo ai nomi di Ettore Croce, deputato intorno al '900, oggi languente nella più nera miseria; e di Carlo Altobelli, venuto qui due volte, e la seconda con successo, a contendere il collegio a Gabriele d'Annunzio. Tuttavia, non si riportava a questa tradizione, ed era invece espressione ed aspetto del grande sviluppo economico ed amministrativo della città negli ultimi decenni, il rigoglio di cui godette il P. S. l. U. P. fino a tutto il '46. Sotto •questa bandiera socialista gli operai pescaresi e gli altri ceti, che nella citta e nella provincia erano frutto di quello sviluppo, fecero in gran parte nel dopoguerra la loro prima milizia democratica. Successivamente, e dopo una breve inclinazione alla socialdemocrazia, si sono riuniti per lo più intorno alle bandiere del P. C. I. Mentre, però, nel capoluogo il P. S. I. fra il '51 (con 5113 voti) e il '53 (con 5945) è quasi tornato sulle posizioni del '46 (6114 voti), il cedimento è stato invece assai forte nella provincia, dove i 21.282 voti del '46 (capoluogo compreso), pari al 19,6 %, sono discesi ai 15.787 de1 '53, pari a poco più del 12 %-Gli è che specialmente nella provincia ~i sono sentite le due gravi carenze del P.S.I. pescarese in questo dopoguerra, acuitesi ancor più dopo il '47: assenza di forti personalità politiche che dessero volto e nome ai fermenti socialisti dell'immediato periodo post-bellico; assenza di un'azione politica, che non fosse quella· svolta in pedissequa collaborazione <:on i comunisti. Alla prima carenza non ha ovviato l'elezione a senatore (come candidato del Fronte Popolare nel '48 e come candidato comune di P. S. I. e P. C. I. nel '53) del prof. Armando Cermignani, uomo di candida ,; e viva fede socialista, e anche diligente parlamentare; ma politicamente assai sprovveduto. Nella seconda ha influito il fatto che Pescara è l'unico capoluogo abruzzese, ed uno dei pochissimi del Mezzogiorno, ad essere amministrato fin dal '48 da socialcomunisti; e una tale corresponsabilità non poteva non far sentire il suo •peso. Si tenga anzi presente che a tutt'oggi socia- . listi e comunisti amministrano insieme 9 dei 46 Comuni della provincia, comprendenti il 52 % de~la popolazione di questa. Comunque, e come più oltre diremo, un principio di soluzione di questa seconda carenza si è pur cominciato a vedere negli ultimi tempi. In opposizione a quella aquilana, imperniata sulle personalità dell'on. Lopardi e dell'avv. Mariani, la vita socialista pescarese si accentra presentemente nella Federazione Provinciale. Di essa è attualmente segretario il dott. Pacelli (assessore al Comune) e ad· essa fa capo lo stesso sen. Cermignani; ma il suo uomo di punta è il funzionario responsabile per l'organizzazione di massa e vicesegretario, Serafino Baiocchi, di Ascoli Piceno. Prima di lui era funzionario un altro marchigiano, Bizzarri, ·di San Benedetto del Tronto, il quale aveva già impresso alla federazione quel tono rigido, fatto di schematismi burocratici e di pesante formalismo, che il Baiocchi ha poi accentuato. Cosi, ad es., nel capoluogo si è avuta una delle poche riuscite attuazioni [23] J Bibloteca Gino Bianco
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