gna ~ne trascurare, e particolarmente a questo proposito, un altro fondamentale interrogativo: fino a qual punto, cioè, il metodo democratico sia operante all'interno del P.S.I. nel determinare una efficace dialettica di opinioni e di passioni. La preoccupazione (talvolta il conformismo) unitaria non ha soltanto plasmato l'esterna fisionomia del Partito, ma ne ha anche mutato le interne dimensioni. Non sono pochi i giovani socialisti che si dicono fieri di militare in un partito di tipo <<bolscevico>>.Nè sono pochi coloro i quali tengono a far rilevare che il Partito, come è oggi, è opera soprattutto della vecchia corrente di sinistra. Noi ci vogliamo permettere l'onesto dubbio che l'attuale articolazione· del Partito - guardiamo naturalmente alla pratica che vige in esso, non. a quanto è scritto nello Statuto; ma tralasciamo per.altro la pur grave questione se non si sia creato per avventura nel P.S.I. un doppione di <<apparato comunista>> - gli possa consentire una piena libertà di movimento e· un pieno e fisiologico esercizio di tutte le funzioni (quelle critiche in par.- ticolare) che ,alla vita di un partito necessitano. Di un partito, beninteso, che intenda inserirsi consapevolmente in una pacifica evoluzione democratica e non si proponga scopi insurrezionali o comunque di natura eccezionale a più o meno breve scadenza. · Non va trascurata infine una quarta dimensione socialista, quella cioè dell'opinione: vi sono in Italia settori di opinione genericamente di sinistra cl1e danno segni di inquietudine appena il P.S.l. dà a sua volta segni di volontà autonomistica. L'incremento dei voti, specialmente urbani, del P.S.I. tra il 'Sl-'52 e il giugno '53 che risulta dalla precedente analisi dell'elettorato socialista, valga come dimostrazione dell'inquietudine di questi settori di opinione. Essi costituiscono una forza di pressione che potrebbe intervenire ad agevolare certe revisioni e certe operazioni politiche, a rafforzare la posizione di quegli elementi del centro che vogliono una più spinta autonomia e a sollecitare negli stessi quadri medi periferici la esigenza autonomistica. È comunque una forza che, se noi nella nostra indagine non abbiamo ancora trovato pienamente spiegata ed operante, non è tuttavia da sottovalutare, poichè è quella che preme verso una sempre più precisa qualificazione politica. D'altra parte, ci s~mbra che i dirigenti socialisti, e anzi i socialisti tutti, debbano avere una sincera preoccupazione di assicurare, a questi settori di opinione che nel P;irtito ripongono una certa fiducia, una rappresentanza politica più vicina all'animus col quale tali I [159] Bibloteca Gino Bianco
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