leccese (5,2 % nel '46 e 4,8 % 11el '53) e alla regolare percentuale barese (10,1 % in tutti i due anni), facevano riscontro i regressi in provincia di Taranto (dal ·13,6 all'8,9 %) e ancor più in provincia di Foggia (dal 16,1 all'8,8 %), solo parzialmente compensati dal netto progresso verificatosi in provincia di Brindisi (dall'8,9 al 13,9 %). Negli Abruzzi si attutivano le forti differenze verificatesi il 2 giugno: Pescara (d1al19,6 al 12,2 %) e Teramo (dal 17,3 al 10 %) facevano registrare perdite forti; L'Aquila perdite minori (dal 12,9 al 10 % e Chieti addirittura un progresso (dal 7,3 all'8,5 %). In Campania, così come in Calabria, ·la sostanziale conferma della percentuale precedente (1946: 6,9 %; 1953: 6,8 %) derivava da sensibili .,. mutamenti nelle percentuali provinciali; le quali vedevano in progresso Ca -- serta (dal 5,3 al 6,6 %), Salerno (dal 7 ,al 7,8 %) e Napoli (dal 6,9 al 7,4 %) e in grave regresso Avellino (dal 9 al 4,1 %) e Benevento (dal 6,3 al 4,7 %). l In coda venivano Basilicata e Molise. Ma mentre quest'ultimo passav a in effetti solo dal penultimo all'ultimo posto (e dall'8,4 al 5,2 %), la Basilicata, invece, passava dal primo al penultimo posto e dal 16,2 al 6,8 ;~ , con un peggioramento che, sensibile in provincia di Matera (dal 13,5 a l 6/) %), lo era ass.aipiù nella provincia di Potenza (dal 17,2 al 6,8 %), che si ritrovava così al livello della provincia consorella. In Sicilia, infine, la percentuale dei voti socialisti si era, come abbiamo già detto, quasi dimezzata. Il P.S.I., infatti, vedeva più che dimezz,ati i suo i voti a Ragusa (da 24.679 ,a ·10.417) e a Caltanissetta (da 20.183 a 10.719); perdeva un ·terzo dei voti a Siracusa (da 21.389 a 13.260),ad Agrigento (da 34.518 a 23.485) e a Trapani (da 35.382 a 24.223); e peggiorava comunque la sua posizione, sia in termini assoluti che percentuali, in tutte le altre provincie. Nel complesso però an~he questa volta la circoscrizione occi - dentale risultava per il P.S.I. più forte di quella orientale (92.220 voti, pari all'8,3 % contro 77.930, pari al 6,6 %). Attraverso questi mutamenti la distribuzione geografica dell'elettorato socialista meridionale si presentava più simile a quella del 1921 che a quella del 1946. Anche nel '21, infatti, il P.S.I. era stato più forte in Calabria, Abruzzi e .Puglie anzichè in Basilicata, Campania e Molise. Peraltro, le ele - zioni del '53, rispetto a quelle del '21 e del '46, presentav,ano per il P.S.I. un minore distacco fra le minime e la massime percentuali regionali; chè nel '21 si andava dall'8 % di Campania e Molise al 18 % delle Puglie; e nel '46, pressochè allo stesso modo, dal 6,9 % della Camp,ania al 16,2 % della [13S] Bibloteca Gino Bianco '
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