Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

-zarese).Non così la percentuale pugliese, alla quale concorrevano in più alta misura Foggia (16,1 %: 44.328 voti) e Taranto (B,6 %: 22.774 voti) ,ehe non Bari (10,1 %: 52.863 voti) e Brindisi (8,9 % e 11.111 voti), mentre vi concorreva per ben poco la provincia di Lecce (5,2 %: 12.965 voti). In coda venivano la provincia molisana di Campobasso (8,4 %: 15.489 voti) e, infine, la Campania (116.771voti, pari ad appena il 6,9 %); questa ultima con percentuali provinciali quasi uguali a Benevento (6,3 %: 9.074 voti), ·Napoli (6,9 %: 55.052 voti) e Salerno (7 %: 22.540 voti) e con percentuale lievemente superiore ad Avellino (9 %: 18.033 voti) e lievemente inferiore .a Caserta (5,3 %: 12.072). In Sicilia il P.S.I.U.P. ~ppariva più forte nella circoscrizione occidentale (126.623 voti, pari al 13,7 %) che in quella orientale (107.209 voti, pari al 10,8 %). Ma una più reale indicazione sulla localizzazione dell'elettorato socialista siciliano del '46 deriva d,alla constatazione che esso forBiva percentuali molto elevate in tutte le province minori, mentre scendeva largamente al disotto delle medie circoscrizionali e regionali nelle tre province maggiori, e cioè in tutta la parte nord-orientale e centro-settentrionale dell'Isola, tra il golfo di Catania e il golfo di Castellammare. Primeggiava, infatti, la provincia di Ragusa (21,3 %: 24.679 voti); seguivano, \con medie notevoli, le province di Trapani (19,1 %: 35.382 voti), di Agrigento (16,8%: 3·1.518 voti), ,di Caltani&setta (16,6%: 20.183 voti), di Sira- -cusa (15,3 %: 21.389 voti) e di Enna (13,5 %: 13.483 voti). Le province di Catania (8,8 %: 29.905 v.oti) e di Palermo (8,8 %: 36.540 voti) si rivelavano, invece, per i socialisti, particolarmente deboli; e debolissima, infine, la provincia di Messina (6,1 %: 17.837 voti). Così scaglionato su scala regionale e provinciale, l'elettorato socialista rappresentav,a in ordine di importanza il terzo dell'Italia meridionale, venendo dopo quelli della D.C. e dell'U.D.N. e prima di quelli del P.C.I. e dell' U.Q.; e pertanto anche il primo dello schieramento di sinistra (P.S.I.U.P.: 717.925 voti; P.C.I.: 681.005; P.R.I.: 250.841; P.d'A.: 10.824; Concentrazione Democratica Repubblicana: 37.041) del quale assorbiva il 40 %, essendo compreso anche in esso il 51 % dell'elettorato della sinistra marxista. Nel campo di quest'ultima, i comunisti risultavano lievemente più forti in Abruzzi, Campania, Puglie e Calabria; e i socialisti sensibilmente più forti in Molise, Basilicata e Sicilia. Era un risultato senza dubbio notev.ole. Nel 1921, e cioè nell'ultima [128] Bibloteca Gino Bianco

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