Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

" L'ELETTORATO Dal 1946 al 1952. Non potendosi tener conto delle elezioni amministrative sv1oltesi in precedenza, la storia dell'elettorato socialista meridionale in questo dopoguerra ha inizio con le elezioni del 1946 per la Costituente, nelle quali il P.S.I.U.P. raccolse 717.925 voti, pari al 10,5 % del totale dei voti. In quella prima consultazione le province continentali del Mezzogiorno con-- tribuirono ai suffragi del P.S.l.U.P. con 484.005 voti, le province siciliane con 233.920, sicchè la percentuale dei voti socialisti risultava notevolmente più alta nelle seconde (12,2%) che nelle prime (9,9%). All'interno della parte continentale del Mezzogiorno, proprio quello che oggi abbiamo descritto come una << zona depressa >>, la Basilicata, con una percentuale del 16,2 %, rappresentava la regione a maggiore de11sità di voti socialisti; con una punta più alta nella provincia di Potenza (17,3 %: 32.002 voti) e una più bassa (13,5 %: 9624 voti) in quella di Matera. Seguivano poi gli Abruzzi, con una percentuale del 13,3 % alla cui formazione però non contribuivano in egual misura tutte le province della regione, visto che alle elev,ate percentuali pescaresi (19,6 %: 21.282 voti) e teramane (17,3 %: 20.775 voti) e alla percentuale presso~hè ·media della provincia di Aquila (12,9 %: 22.338 voti) faceva riscontro la scarsa votazione raccolta dal P.S.I.U.P. nella provincia di Chieti (7,3 ·%: 13.252 voti). Seguivano ancora, quasi allo stesso livello, la Calabria (11,1 %: 88.441 voti) e le Puglie (10,8 %: 144.041 voti). La percentuale calabrese risultava però da un quasi perfetto equilibrio delle per~entuali provinciali (11,6 %: 29.618 voti nel Reggino; 11,1 %: 30.041 voti nel Cosentino; 10,5 %: 28.782 voti nel Catan- [127] Bibloteca .Gino Bianco I

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