e quadri di ricambiÙ. Non per nulla, ~imi~sio~ario d~ u~ paio di mesi _il Taormina, non si è ancora trovato a tutt oggi chi lo sost1tu1sca alla segretena della federazione palermitana. La Sicilia non presenta un facile filo ·conduttore a chi voglia fissare le caratteristiche e le condizioni regionali del socialismo: molte e complesse le << varianti » da provincia a provincia, poco identificabili le <<costanti>. Perciò ci sembrano necessarie alcune considerazioni conclusive. Sembrerebbe anzitutto che nell'isola possa delinearsi una situazione del tipo di quella che si ebbe a Catania nei pr\mi anni del secolo: quando questa città, parte per lo sviluppo di nuove forze imprenditoriali, parte per la presenza del riformismo alla De Felice, meritò l'appellativo di << Milano della Sicilia~. Ora c'è indubbiamente in Sicilia una nuova borghesia ché ha rotto i suoi legami con il più retrivo mondo agrario e che viene acquistando coscienza della propria importanza e funzione. Stando alle magre cifre dello sviluppo industriale, in gran parte dovuto, peraltro, all'apporto di capitali . continentali, si tratta magari ancora di uno stato d'animo, di una tendenza~ di un complesso di aspirazioni, più che di un vero e proprio ceto nuovo. Ma " questo basta ad avvisare della importanza politica del fenomeno. A determinare lo sviluppo del quale non si è ancora posto, però, con sufficiente chiarezza l'altro termine dell'analogia cui ci siamo riferiti: una presenza socialista altrettanto politicamente consapevole di quanto Io fu, pur nei limiti propri di quei tempi e di quegli uomini, il riformismo alla De Felice. Pur facendo ampio credito al gruppo di giovani che oggi sembra avviarsi al controllo del P.S.I. in Sicilia, non si può dire ancora fino a che punto esso sarà capace di rimuovere certi ostacoli e di far saltare quelle incrostazioni che si sono accumulate in otto anni di politica frontista e attraverso tre elezioni politiche, tre regionali, due amministrative. Lo stesso partito, cosi com'è, appare ancora immaturo per assumere certi compiti e tutt'altro che liberato da vecchi mali, come quello qua e là sempre riaffiorante di un esasperato personalismo. Dal quale non sembrano neanche immuni alcuni fra gli uomini nuovi. Si considerino taluni dei casi descritti: quello dei deputati regionali di Catania, per esempio, quello di Carnazza a Ragusa, di Lentini ad Agrigento, dì Calderaro - malgrado i nuovi metodi dell'organizzazione personale - a Palermo; per tacere di Franchina a Messina e di Taormina a Palermo, dove il personale prestigio forense si è consolidato sì in una posizione politica, ma quanto generica. e indeterminata; e per tacere anche di Danaro a Siracusa, il cui seguito sindacale può essere posto nel meritato rilievo, ma non può essere valutato alla stessa stregua del seguito sindacale di altri parlamentari socialisti, di altre regioni. Quanto alle incrostazioni che derivano dalla lunga pratica frontista, non si dimentichi che per varie prove· elettorali il P.C.I. ha avuto 1~ possibilità di influire sulla elezione di questo o quel cm- [124] Bibloteca Gino Bianco
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