Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

passionale e più sorvegliato. Alla base di questa fedeltà dell'on. Taormina alle proprie tesi filocomuniste c'è una sorta di incapacità a percepire la necessità di nuovi temi per una nuova fase della lotta politica. Pur non distaccandosi dalla linea attuale del partito, il Taormina si sforza di interpretare il nuovo corso della politica socialista come poco più di un espediente tattico e contingente, cui viene negata ogni precedente elaborazione ed ogni validità finalistica. Sotto la direzione di Taormina, la federazione palermitana ha conosciuto momenti di depressione e momenti di euforia: nel '53 con il calo della percentuale al 6,6 %, e nel '55 con il superamento della percentuale del '46 (dal1'8,8 % al 9,6 % in complesso, e dal 4,4 % al 7,7 % nel Capoluogo). Successi ,e insuccessi deter1ninati, più che da un particolare sforzo organizzatiyo o da una deficienza della federazione, dalle generali vicende della lotta politica nell'isola, che in Palermo hanno la loro prima eco e il più immediato contraccolpo. Dal canto loro i comunisti nel '55 registrano una perdita comples- ·siva del 0,7 % (dal 16,2 % al 15,5 %) e, nel capoluogo, dell'l,6 % (dal 17,2 % al 15,6 %). Non è tanto dai dati elettorali che è possibile dedurre un esatto giudizio ·sulla debolezza o la forza del socialismo palermitano, ma dalla difficoltà che esso incontra nel darsi un nuovo gruppo dirigente, e per converso dalla facilità con la quale ancora oggi trovano spazio nelle sue liste le posizioni personali di carattere << corporativo ». L'episodio l\tf usotto, cioè quello di un esponente eletto più per il proprio seguito di combattente che per l'appoggio del partito, si è ripetuto in queste recenti elezioni regionali, nelle quali l'esponente del sindacato autonomo dei maestri elementari, prof. Serafino Calderaro, iscrittosi al P.S.I. soltanto dopo le elezioni, si è visto aggiudicare, lui, ancora indipendente, uno dei due quozienti socialisti. Nuovo tipo di clientela: non più articolata verticalmente e geograficamente, ma orizzontalmente e per settori. Tale sua maestria, applicata alla provincia di Palermo gli ha permesso di distanziare, salvo il Taormina, tutti gli altri candidati socialisti che pur avevano maggior prestigio di lui e vantavano una antica militanza di partito. Il Calderaro che era stato iscritto al Partito Socialista unitario nel primo dopoguerra, non aveva voluto prendere alcuna tessera dopo il crollo del fascismo. La sua recentissima adesione al P.S.I. sembra la mera contropartita dell'elezione conseguita. L'on. Calderaro è peraltro un buon conoscitore dei problemi e delle esigenze di una moderna scuola democratica. Di tendenze sostanzialmente moderate, pur non ritenendo realizzabile per il momento, e a livello governativo, l'apertura a sinistra, ritiene che il patto d'unità d'azione sia uno strumento meramente tattico. A conclusione sembra si possa affermare che, nella situazione socialista palermitana, logoratosi il vecchio gruppo dirigente, stentano a delinearsi forze [123] • Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==